L’emergenza boschiva che nei mesi estivi ha interessato vaste zone del territorio italiano ha causato la morte di centinaia di animali selvatici, rimasti intrappolati tra le fiamme. Tanti sono i casi registrati di animali salvati, l’ultimo che vi abbiamo raccontato riguarda una volpe. L’animale, nei giorni scorsi, nei giorni scorsi, era in fuga dai Monti Lattari, nella penisola sorrentina, ed è stata investita da un auto a Pimonte, nel napoletano. Dietro la macchina, c’era una band musicale con il suo furgone. I giovani, ‘capitanati’ dal frontman Nicola Caso, non sono rimasti indifferenti e hanno soccorso l’animale. Successivamente, hanno contattato via chat Claudio d’Esposito, il responsabile del Wwf in quella zona.
Drammatiche anche le conseguenze del passaggio degli uragani, come avvenuto in Texas con Harvey. Migliaia anche gli animali salvati dalla furia di Irma. Ma cosa fare di fronte a calamità naturali e incendi? Alcuni consigli utili arrivano da Oscar Grazioli, in un’intervento sul quotidiano ‘Il Giornale’. “L’impatto devastante delle catastrofi naturali, soprattutto inondazioni e incendi, sulla fauna selvatica va ben oltre la vita stessa”, sottolinea. Poi ricorda: “Implica spesso radicali cambiamenti dell’habitat che rendono la situazione drammatica al di là del numero di vittime”. Quello che possiamo fare è “sostenere, con donazioni, organismi di provata fiducia che si occupano di queste complesse dinamiche biologiche”.
Cosa fare con gli animali domestici
Per quanto riguarda gli animali domestici, la cosa più importante è farsi trovare preparati. Spiega Oscar Grazioli: “Mentre il terribile uragano Irma si avvicinava alla Florida, centinaia di bollettini venivano emessi da migliaia di siti. Tra questi anche quelli (utilissimi) per chi aveva un animale. In questi casi è solo l’uomo che li può salvare”. Uno dei consigli più utili è “quello di dotarsi di un ben visibile adesivo da apporre sull’abitazione, che segnali il numero e la specie degli animali che vivono in casa”. Importante anche organizzare un rifugio, “ricordando che se non è sicuro per te non lo è neanche per il tuo animale”. Altra cosa importante è cercare qualcuno che possa essere disposto a tenere l’animale in luoghi sicuri.
Se invece cerchiamo riparo noi in posti sicuri ed evacuiamo, prepariamo prima un “piccolo kit d’emergenza che comprenda collari, guinzagli, un fischietto per richiamo, una cartella con i farmaci che assume, una sua foto recente, un collare con catarifrangenti, una medaglietta con i dati principali del proprietario, oltre ovviamente a cibo, acqua e coperta”. Per gli uccelli, “occorre ovviamente una gabbia con una coperta che mantenga il caldo e il buio oppure, nei mesi estivi, uno spray per inumidire periodicamente le penne”. Fondamentale infine un alimentatore temporizzato
Le posizioni della Lav e di Legambiente
In merito a emergenza incendi e stagione venatoria, le associazioni ambientaliste non intendono fare sconti. Nelle scorse settimane, la LAV ha denunciato ai presidenti delle Regioni italiane il numero incalcolabile di animali rimasti vittime di roghi. Nelle missive si chiede il rispetto dell’articolo 19 della Legge sulla caccia. In esso di parla della piena facoltà per i governatori di annullare l’apertura della stagione della caccia. Netta sul tema dell’apertura della stagione venatoria anche Legambiente, che nei giorni scorsi ha pubblicato una nota. In questa, si sottolinea “come la gravità dalla situazione che ha spinto le Regioni a chiedere lo stato di calamità pesi anche sulla sopravvivenza degli animali selvatici”. La richiesta di Legambiente a Governo e Regioni è che deliberino il posticipo della stagione venatoria 2017/2018 disponendo il divieto dell’attività venatoria.
GM