Domenica scorsa un blitz nelle acque delle Isole Galapagos, a largo dello stato sudamericano dell’Ecuador, ha portato al fermo di una imbarcazione. I marinai di quest’ultima, battente bandiera cinese e chiamata ‘Fu Yuan Yu Leng 999’, stavano navigando con addirittura la bellezza di 6600 squali a bordo. Tutti morti. E parecchi di loro appartenevano a specie in via di estinzione. Per l’equipaggio, anch’esso interamente di nazionalità cinese, sono scattate subito delle pesanti sanzioni. Le responsabilità erano d’altronde evidenti. E proprio per aver commesso crimini perpetrati a danno della fauna selvatica e marina protetta, il comandante è stato condannato subito a quattro anni di carcere.
Per tutti gli altri la condanna è stata di un anno di reclusione. Tranne per i collaboratori più stretti dello stesso comandante. Quest’ultimi sono stati imprigionati per una pena detentiva complessiva di 3 anni ciascuno. In più è stata anche fissata una multa da un tribunale locale compresa tra i 127mila ed i due milioni di dollari. Una sanzione pecuniaria comunque molto alta anche nel caso in cui la stessa dovesse essere fissata al minimo. La barca utilizzata era un peschereccio d’altura dotato di celle frigorifere assai capienti. Ma l’imbarcazione degli orrori è stata fermata finalmente nei pressi di San Cristobal. Le forze dell’ordine locali hanno subito stabilito che i marinai cinesi si trovavano lì illegalmente.
Galapagos, la pesca illegale è parecchio diffusa
L’Arcipelago delle Galapagos è conosciuto il tutto il mondo per la pregevolezza della flora e della fauna che lo caratterizzano. E parecchie specie sia animali che vegetali sono sottoposte per l’appunto a strettissimi vincoli protettivi. In particolar modo gli squali godono di una ampia area di 138mila chilometri quadrati nei quali possono circolare liberamente. E questo dal momento che la pesca degli stessi è vietatatissima. Ma l’imbarcazione cinese in barba a tutte le leggi del posto ha fatto una vera e propria ecatombe. Stando a quanto emerso dopo una indagine dell’agenzia National Park, il piano di viaggio del peschereccio cinese prevedeva un tour tra Ecuador e Perù.
Al termine della mortifera pesca poi l’equipaggio avrebbe fatto ritorno in tutta clandestinità in Cina. E questo rappresenta anche il caso di pesca illegale più eclatante di sempre alle Galapagos. Negli ultimi tre anni ci sono state vicende simili, con il sequestro di tre imbarcazioni sempre per lo stesso reato. Nei giorni scorsi poi è stata scoperta la presenza di addirittura altri 300 pescherecci cinesi, contro i quali sono scattate veementi proteste. Frattanto a proposito di squali, ci sono stati degli avvistamenti di questi maestosi animali marini anche sulle nostre spiagge, molto vicino alla riva.
A.P.