Ebbene si parliamo della talpa! La talpa (Talpa europaea Linnaeus) è un mammifero soricomorfo appartenente alla famiglia dei Talpidi. Di norma parliamo della talpa con il pelo nero e grigio che è lunga 15 cm esclusa la coda che misura 3 cm. Pesa dai 60 ai 120 g e l’altezza alla spalla è di 4-5 cm. Il pelo è fine e delicato, le orecchie sono invisibili e prive di padiglioni auricolari; la punta del naso è color carne. La parte principale sono le zampe anteriori grosse massicce, con unghie dure e molto robuste. Una morfologia particolarmente adatta alla vita sotterranea e allo scavo: occhi ed orecchie ben protetti, forma “aerodinamica” con il muso molto appuntito.
La talpa in questione però è quella africana, Eterocefalo glabro, è un animale glabro, privo di pelo, con scarsa percezione della luce, del suono e tattile. Insomma uno scherzo della natura! E’ un mammifero a sangue freddo, privo di sistema di termoregolazione. Vivono la loro intera vita sotto terra perchè nel sotto suolo ci sono pochi sbalzi termici. Nel corso degli anni oltre ad aver sviluppato grandi capacità rigenerative, grazie alla molecola di acido ialuronico che secernono 5 volte di più, hanno dimostrato di saper vivere in condizioni sfavorevoli anche con l’ossigeno!
Un gruppo di scienziati dell’università dell’Illinois a Chicago ha testato la resistenza di questi roditori in varie situazioni. Prima gli animali sono stati lasciati in stanze con solo il 5% di ossigeno, meno di un quarto di quello normalmente presente nell’aria. Queste condizioni ucciderebbero un topo in 15 minuti (e nemmeno l’uomo sopravvivrebbe). Dopo 5 ore, le talpe non mostravano ancora alcun segno di cedimento.
Questi animali vivono in cunicoli sotterranei e senza grandi quantità d’aria così hanno sviluppato caratteristiche di sopravvivenza. Bruciano pochissime quantità di energia come fossero piante. Infatti mentre l’uomo è una macchina a glucosio bruciando energia con un termine chiamato glicolisi, le talpe africane quando l’ossigeno scarseggia, rilasciano fruttosio nel sangue che permette di produrre una minima ma costante quantità di energia, sufficiente alla sopravvivenza.