Tirando le somme di un anno che si sta per chiudere, Amoreaquattrozampe dedica un piccolo e simpatico percorso ai lettori e agli utenti più fedeli che s’indignano per i casi di cronaca o fatti riguardanti gli animali. Tra le tante storie commoventi, quelle di fedeltà o che narrano gli angeli dei 4zampe, purtroppo, nella cronaca di tutti i giorni prevale sempre la crudeltà e la violenza sugli animali. La realtà dei social è un piccolo microcosmo di una vita non più virtuale ma attiva ed entrata a fare parte del quotidiano di milioni di cittadini. Tanto che anche nel regno degli animali ci sono gruppi per scambi di informazioni, pagine per appelli di smarrimento, per le adozioni fino ad eventi veri e propri destinati a collette per aiutare un esemplare o per delle staffette.
L’animalista social, così come abbiamo descritto in un precedente articolo, è un individuo agguerrito che un po’ sulla falsariga di Napalm51 di Maurizio Crozza, non ama essere preso in giro ed è piuttosto permaloso quando si tratta di animali, dando vita a dei veri e propri dibattiti che sfociano nella maggior parte dei casi in delle vere e proprie maledizioni rivolte a chi fa del male agli animali. Si tratta di una costante ormai nel regno dei social dove gli animalisti amano incontrarsi e scambiarsi pareri anche piuttosto accesi.
Quello che prevale sono la richiesta di pene più severe, il desiderio di tornare alla legge del taglione o la rabbia nei riguardi delle istituzioni, spesso assenti. Nel dibattito social non poteva mancare il conflitto tra Nord e Sud dove il fenomeno del randagismo è più presente così come i maltrattamenti in aree più emarginate e la discriminazione razziale contro i cinesi per il tema del commercio della carne di cane in Asia o sociale.
In questo ambito, tutto è lecito, soprattutto lo sfogo di un sentimento di frustrazione e d’impotenza per non riuscire a proteggere di persona quei tanti pelosi vittime di individui senza scrupoli, al centro di fatti di cronaca. Gli utenti regalano ai social moltissime storie belle, condividono il proprio quotidiano e nei commenti fanno parte delle loro esperienze attraverso le quali scopriamo che al di là delle “chiacchiere social” molte persone non solo amano gli animali ma si prendono cura dei pelosi e si prodigano per la loro tutela.
Ecco perché vogliamo ringraziare tutti i lettori, riservando un piccolo percorso ironico, con un taglio sociologico, sui commenti più estremi che ci hanno lasciato sulla nostra pagina Facebook di Amoreaquattrozampe, sfidando chiunque a chiedersi se un giorno, non si sia mai lasciato andare, per un fatto vergognoso, ad una rabbia incontrollata che spesso ci porta a delle contraddizioni, come ad esempio, nel periodo in cui molti utenti mettevano sul loro profilo lo slogan contro la violenza sulle donne, alcuni non si sono fatti problemi ad augurare le peggiori sorti ad una donna che aveva torturato un cane. Insomma, nulla giustifica la violenza, né tanto meno gli insulti discriminatori, ma di certo, questi commenti ci portano a capire che anche le persone più civili di fronte agli orrori perpetrati contro esseri indifesi possono diventare i peggiori nemici che si possano incontrare perché se da una parte gli animali ci danno modo di scoprire i sentimenti di amore più belli al contempo danno la forza per sfidare gli individui più pericolosi per difenderli.
Morale della favola: “Non fidatevi di un animalista social arrabbiato!”
To be continued…