Creta, sepolta nel fango: come Pascal anche lei sta tornando alla vita

Creta, sepolta nel fango: come Pascal anche lei sta tornando alla vita

creta

L’hanno chiamata Creta dopo che è stata ritrovata imbrattata con dell’olio e del fango, nella campagna a ridosso di Milena in provincia di Caltanissetta. Il cane era stato segnalato e poi soccorso dalle Guardie Zoofile della Lida, lo scorso 16 novembre. Creta era dietro una recinzione e si lamentava. Per caso, un passante l’ha notata, avvisando la Municipale e poi la Lida di San Cataldo.

Le condizioni sono sembrate da subito disperate e i volontari non avevano idea da dove iniziare per aiutarla. Poi lentamente, sono riusciti a rimuovere il fango che ricopriva il corpo della piccola vittima, scoprendo sotto la scultura di “fango”, una cagnolina da caccia.

Dalle analisi è emerso che Creta era affetta anche dalla Rickettsiosi, una malattia causata da un batterio trasmesso dalla zecca. Sono numerosi gli interrogativi sulle cause che hanno portato all’abbandono: tra le ipotesi, forse la stessa malattia del cane provocata dall’infezione. Ma la crudeltà con la quale è stata abbandonata portano a pensare che qualcuno aveva l’intenzione di uccidere questa cagnolina, come evidenziato da Fabio Calì, coordinatore dell sezione locale della Lida e ancora una volta, quella persona rimarrà probabilmente impunita.

Fortunatamente Creta sta migliorando e appena sarà possibile, per lei, i volontari cercheranno un’adozione: “Ora è al sicuro cono tutte le cure necessarie per farla riprendere.

Una bella notizia, come gli aggiornamenti sull’altro cucciolo, di nome Pascal che, dall’altra parte del mare mediterraneo, in Turchia ha superato un’esperienza simile a quella di Creta. Anche il piccolo Pascal, vittima del gioco di un gruppo di bambini che lo hanno cosparso di colla e fango, sta recuperando le sue forze e, lentamente, il pelo sta ricominciando a crescere mentre il cucciolo sta riprendendo piano piano fiducia nell’uomo.
Casi simili che si verificano in diverse nazioni che fanno pensare a quante ingiustizie si verificano ogni giorno e non solo in paesi cosiddetti “non sviluppati”. L’Italia e le sue tradizioni mostra spesso e volentieri, soprattutto nei casi di maltrattamenti animali, il suo volto più arcaico e involuto, basta pensare al caso di Angelo, il cane brutalmente ucciso da quattro ragazzi di Sangineto, in Calabria, per il quale è stata promossa una nuova manifestazione nazionale con l’obiettivo di chiedere l’inasprimento delle pene per maltrattamenti e uccisioni di animali.

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