Soddisfazioni espresse dalle associazioni animaliste per la scelta del gruppo Pam-Panorama di bandire dall’offerta dei suoi prodotti, il foie gras.
L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) ha espresso la “profonda gratitudine al management del gruppo PAM-Panorama”, per aver “deciso, con grande intelligenza e lungimiranza, di mettere al bando dai proprio scaffali il foie gras”.
“Un prodotto che, come noto, viene ricavato ingozzando le povere oche fino all’inverosimile, fino a quando cioè non sviluppano una grave patologia epatica”, ha ricordato il presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi.
Per la Rocchi, “lo stop alla commercializzazione del foie gras raccoglie un sentire molto diffuso tra i cittadini italiani che, anche nella loro veste di consumatori, hanno maturato una grandissima sensibilità nei confronti della tutela degli animali e che, di conseguenza, stanno orientando sempre più spesso i loro acquisti verso prodotti cruelty free”.
“In questo senso la policy del Gruppo Pam-Panorama dimostra di essere al passo coi tempi e, ne sono sicura, verrà premiata dal mercato. Così come sono sicura, e questo lo dimostra il crescente spazio destinato ai prodotti Veg, che in un prossimo futuro il rispetto per gli animali sarà di casa anche tra le corsie di un supermercato”, ha poi aggiunto la presidente dell’Enpa.
Il direttore Marketing di Pam Panorama Michela Airoldi ha spiegato che nei 153 punti vendita diretti Pam Panorama non sarà più in vendita il foie gras, ricordando con orgoglio che si tratta della prima catena della grande distribuzione ad aver aderito alla campagna contro l’allevamento disumano con il quale viene realizzato il prodotto.
“Siamo molto orgogliosi della nostra scelta. Abbiamo visionato il materiale mostratoci dall’associazione Essere Animali relativo al trattamento a cui sono sottoposte le oche per la produzione del foie gras e abbiamo preso la decisione, che stavamo già maturando da tempo, di cessare la distribuzione di questo prodotto nei nostri punti vendita. Siamo certi che anche i nostri clienti apprezzeranno questa scelta”, ha commentato Airoldi.
Questa estate in Francia era esploso il caso “foie gras” dopo che un’associazione animalista aveva realizzato un servizio in cui veniva mostrato il maltrattamento di papere e oche negli allevamenti ingozzate con il metodo del”gavage” e prendendo di mira una delle più importanti aziende francesi. Purtroppo si tratta di un prodotto di punta che viene realizzato per il 70% nel Sud della Francia e in ambito processuale, l’azienda francese in questione, Soulard, è stata scagionata da qualsiasi accusa di maltrattamento,lo scorso marzo mentre l’associazione animalista L214 condannata a pagare le spese processuali di 5mila euro.
Successivamente è stata condotta un’indagine di Essere Animali e Promoviendo el Veganismo negli allevamenti nel sud della Francia, con la quale è stato nuovamente denunciato le terribili condizioni di vita per milioni di anatre, ingozzate a forza con un tubo metallico per indurre il loro fegato ad ammalarsi. Ma non solo. In questi tipi di allevamenti sono ancora utilizzate le gabbie individuali, illegali nell’UE, dove gli animali non possono nemmeno aprire le ali.
L’indagine è stata accompagnata da una campagna e una petizione online Stopfoiegras.org con la quale le associazioni animaliste hanno chiesto ad alcune catene operanti in Italia, come Auchan, Bennet, Conad, Carrefour, Eataly, Esselunga, Pam, di interrompere la vendita di questo prodotto.