Siccità, incendi, disidratazione e carenza di cibo: questi sono i rischi maggiori per gli animali in questa estate e Genova non fa eccezione, come spiegato dal Secolo XIX, che racconta la storia di Giuliana e Gerardo, guardie zoofile. La coppia ha adottato la tartaruga Spritz dopo averla recuperata nel torrente Fereggiano. I due sono davvero orgogliosi di quello che fanno: “Per Spritz abbiamo dovuto mettere le mani nella melma, era proprio in grave difficoltà. Ora vive in un bel recinto con una sua vasca e finalmente ha ritrovato l’acqua necessaria a sopravvivere”.
L’esperienza dei volontari è davvero molteplice e tra loro ad esempio ci sono i pescatori sportivi. Grazie al loro impegno, sono stati salvati e trasferiti circa 20 quintali di pesci boccheggianti. Soccorsi, in questa estate caldissima, anche falchi, caprioli e ricci. Volontari in azione in questi giorni sul torrente Varenna, a Pegli, quartiere di Genova molto noto, come spiega uno di loro, Pietro Bressan: “Nel Varenna sabato siamo riusciti a recuperare l’85% della fauna ittica in difficoltà, circa un quintale di pesce mantenuto in vita. Si trattava per lo più di cavedani, arborelle, barbi. C’erano persino esemplari di blennio o cagnetta, pesce raro e sintomo di fiume sano. Per fortuna un minimo di flusso d’acqua vitale continua, ma siamo agli sgoccioli. Abbiamo concordato l’intervento con chi fa i lavori, perché le ruspe solcando l’alveo creano secche”.
I numeri dell’emergenza
Nelle scorse settimane, gli allevatori e la Coldiretti avevano lanciato l’allarme relativo all’emergenza legata al caldo ed alla mancanza di acqua. Le elevate temperature fatte registrare a luglio ed inizio agosto, dove c’è stata anche quella che è stata definita come “la settimana più calda dell’anno”, hanno condotto allo stremo delle forze tantissimi capi di bestiame. Sono centinaia gli animali morti per l’eccessivo stress ed il calore che ha reso invivibili stalle, pollai ed altri rifugi.
“Ci sono state perdite ingenti, e l’emergenza è ormai conclamata”, scrive la Coldiretti. Poi aggiunge: “Soltanto alcuni interventi estremi effettuati con quello che gli allevatori direttamente interessati avevano a disposizione hanno evitato una ulteriore catastrofe. Le temperature sono rimaste stabilmente oltre i 40° e nella fattispecie delle province di Rieti e Viterbo abbiamo assistito a quella che è stata una ecatombe in piena regola”.
Grande sconcerto aveva destato quanto avvenuto nei giorni scorsi a Messina, con la tragica morte di Oliver, un cavallo, nel centro cittadino. L’esemplare che veniva utilizzato per le carrozzelle turistiche si è accasciato a terra sabato scorso, 13 agosto ed è morto poco dopo. Secondo le indiscrezioni, Oliver avrebbe avuto un malore provocato dal caldo.
GM