Bocconi avvelenati, il sindaco di Campobasso corre ai ripari

Bocconi avvelenati, il sindaco di Campobasso corre ai ripari

Nuovo allarme ‘bocconi avvelenati’: nel nostro Paese, vi è la triste pratica di utilizzare polpette avvelenate per ‘risolvere’ il fenomeno del randagismo. L’ultimo allarme era arrivato giorni fa da Fabriano, dove di recente sono morti un cane e un gatto. Il consiglio resta quello di tenere sempre stretti al guinzaglio i nostri amici a quattro zampe, per paura che incappino in una trappola, ma soprattutto di denunciare questo tipo di ritrovamenti.

Ora arrivano le parole di Antonio Battista, sindaco di Campobasso, il quale ha condannato “la viltà e la gratuita crudeltà di chi dissemina simili esche mortali” e al tempo stesso ha dichiarato guerra a chi ‘fabbrica’ bocconi avvelenati. Da parte del primo cittadino, anche una richiesta di massima collaborazione, “fornendo indicazioni utili per l’individuazione dei responsabili che saranno prontamente denunciati”.

Il primo cittadino ci tiene a puntualizzare: “E’ un’ordinanza presa per tutelare gli animali e le persone, ma è anche una forma di prevenzione, oltre che per capire chi è stato. Ci sono state delle segnalazioni puntuali relative sempre alla stessa zona, il quartiere San Giovanni, anche se c’è da dire che non abbiamo registrato un aumento dei casi. Tuttavia, ho firmato l’ordinanza per mettere in guardia i cittadini e in modo particolare i proprietari dei cani affinchè possano prestare attenzione e avere una maggiore prudenza”.

Si tratta di un allarme rispetto al quale vanno tenuti i riflettori puntati: qualche giorno fa, un Border Collie è morto dopo aver ingerito un’esca mortale. Oltre ai cittadini, anche i Carabinieri Forestali si stanno dando da fare per cercare di risalire agli autori dei recenti tentativi – purtroppo in alcuni casi riusciti – di avvelenamento.

Qualche settimana fa, la Squadra Volante di Ancona ha compiuto una preoccupante scoperta in seguito ad un controllo di routine dei parchi e delle aree verdi della città dorica. Sono state infatti reperite delle polpette avvelenate messe lì con lo scopo di risultare letali per gli animali randagi che incautamente si sarebbero fatti attirare da loro per ingerirle. In particolare i pericolosi bocconcini erano contraddistinti da piccole sfere azzurre luminescenti.

Una battaglia per frenare questo fenomeno è stata intrapresa ad Arezzo, dove i Carabinieri Forestali sono impegnati in una poderosa battuta volta a scovare i pericolosi manicaretti. E lo fanno avvalendosi di Titan e Puma, due cani antiveleno da poco in dotazione alle forze dell’ordine. Alcune zone particolarmente soggette al fenomeno e molto frequentate da persone con animali domestici al seguito sono state passate al setaccio: si tratta del Prato, del Parco Giotto e dell’area antistante le scuole Vasari in via Emilia, oltre alla zona verde di Antria, dopo alcune segnalazioni arrivate alle forze dell’ordine locali.

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