Si è aperto a Pescara il processo che vede imputato di abbandono di animale (art. 727 del Codice Penale) e tentata uccisione di animale (articoli 56 e 544-bis del Codice Penale) un uomo che abbandonò il proprio pinscher, ribattezzato poi Billy. A trovare il cagnolino, nel dicembre 2014, in un cassonetto della spazzatura era stato uno studente universitario.
Questi avvertì subito le Guardie Zoofile Volontarie LNDC. Il cagnolino era provvisto di microchip e quindi si arrivò a identificare il proprietario dell’animale, che sebbene abbia negato ogni accusa è stato comunque denunciato e ora finisce sotto processo.
Nel frattempo, Billy è stato posto sotto sequestro e affidato a una famiglia che da allora se ne prende cura amorevolmente. Al processo la Lega Nazionale per la Difesa del Cane si è costituita parte civile, anche perché il suo intervento in collaborazione con le GZV fu fondamentale per salvare il cane. “Con la nostra presenza nel processo vogliamo assicurarci che il colpevole riceva una punizione esemplare”, sono state le parole di Piera Rosati, presidente LNDC.
L’esponente animalista ha proseguito: “Billy è stato molto fortunato a trovare un ragazzo che l’ha salvato, altrimenti sarebbe stato condannato a una morte certa e orribile e questo non deve essere dimenticato. Le pene per questi reati sono ancora troppo lievi, ma continueremo a combattere anche per questo nelle sedi opportune”.
Sono purtroppo molti i casi drammatici registrati in Abruzzo e che riguardano i cani: nei mesi scorsi, nel bosco secolare di Scodanibbio, nel comune di Castel di Sangro, al confine tra Abruzzo e Molise, dove i monti di Atleta sono rinomati per l’abbondanza dei tartufi, si sta verificando una vera e propria strage di cani. In totale si contano ben 19 esemplari intossicati, tra i quali ben nove cani sono morti per avvelenamento.
Una quindicina di giorni fa, l’ennesimo atto brutale nei confronti di un povero cane, un bracco investito da un Suv, è avvenuto nella Marsica e il cane è stato poi portato dal veterinario ad Avezzano, dove però è poi deceduto. A fine maggio, a Capistrello, un comune situato in provincia de L’Aquila, si è verificato un grave episodio di violenza ai danni di uno sfortunato cane, che purtroppo ha finito col rimetterci la vita. L’animale è morto per i postumi di un avvelenamento.