Gatto seviziato e ucciso con dei petardi: fatta sparire la carcassa

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By Gabriele

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La carcassa di un povero micio seviziato e ucciso è stata rinvenuta in un campo tra Pozzuolo e Trecella, nel milanese. Intorno ritrovati sassi e petardi, il che fa pensare che il gatto sia stato vittima di violenze assurde. Sembra che però una mano ignota abbia portato via la carcassa, per cui non sarà possibile effettuare l’autopsia per chiarire le cause del decesso del felino.

Elisa Cezza, una pozzuolese che lavora al canile di Segrate, ha spiegato: “Il gatto è stato trovato da una mia amica che abita in zona e mi ha avvisato sapendo che, per lavoro ho a che fare con gli animali”. L’attivista ha proseguito: “Ho allertato l’assessore Ilaria Mafessoni e poi, sono andata a vedere di persona verso le 13, quando sono tornata dal lavoro. Si notava chiaramente la presenza di un corpo estraneo, un petardo, nella bocca del gatto che aveva anche una ferita annerita su un fianco”.

“Credo che si trattasse un gatto domestico, che si lasciava prendere, perché non sarebbe stato facile agguantare un randagio”, è l’ipotesi di Elisa Cezza, che ha poi rilevato: “Si tratta di una zona dove passo spesso e fino alle 21.30 di mercoledì sera non c’era nulla altrimenti l’avrei notato”.

Infine la denuncia: “Fino alle 13, quando sono andata a vedere, il corpo del gatto è rimasto nel campo, ma quando ho richiamato l’assessore alle 14.45 mi ha detto che il felino era sparito e in questo modo non sarà possibile effettuare l’autopsia che potrebbe stabilire le esatte cause della morte dell’animale e aiutare a capire chi ha commesso questo gesto”.

Della vicenda è stato investito il sindaco di Pozzuolo Martesana, Angelo Caterina: “Tutto lascia pensare che il gatto sia stato ucciso anche se abbiamo a disposizione solo una documentazione fotografica. Purtroppo gli agenti della Polizia Locale hanno potuto recarsi sul luogo del ritrovamento solo nel pomeriggio. Probabilmente il corpo del gatto è stato trovato da qualche contadino, dato che era in aperta campagna, che lo ha rimosso. Se nessuno ha visto o sentito qualcosa sarà difficile capire cosa è accaduto”.

Si ricorda che l’uccisione di animali è un reato penale regolamentato dall’articolo 544-bis introdotto dalla Legge 20 luglio 2004, che recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. Peraltro qualche mese fa, vennero individuati i responsabili dell’uccisione di gattino randagio ammazzato con i petardi a Tortora, in provincia di Cosenza

Purtroppo però sono spesso i gatti vittime di violenze indicibili: qualche giorno fa, un uomo di 77 anni residente nell’entroterra riccionese è stato condannato a un anno dal giudice Monocratico del Tribunale di Rimini Antonio Pelusi, pena superiore ai sette mesi che aveva chiesto il pubblico ministero.

Le accuse nei confronti dell’anziano, che dovrà risarcire la vittima con 5mila euro e 2mila euro per le spese legali, sono quelle di aver commesso sevizie orrende contro un gatto e di aver ferito in maniera grave un labrador, entrambi di proprietà della nipote.

Sempre di recente, a Stagno, in provincia di Livorno, un micio, di tre anni di età, è morto per le conseguenze di un colpo di carabina ad aria compressa che gli è stato sparato contro da ignoti. Per aver sparato un gatto, nelle scorse settimane, è stato condannato a 2 mesi e 20 giorni di carcere un uomo residente a Mairago, in provincia di Lodi.

A metà aprile, a Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio, è stata fatta una terribile scoperta: alcuni gatti sono stati ritrovati appesi ad una grondaia nei pressi di una scuola. Negli stessi giorni, a Cagli, comune in provincia di Pesaro-Urbino, nella frazione Pieia una persona ha trovato uno dei gatti dei quali si prendeva cura in una colonia impiccato a testa in giù sulla porta del suo casolare.

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