Il celebre teatro della Scala a Milano ha fatto da palcoscenico, e scusate il gioco di parole, alla protesta di una decina di animalisti che hanno espresso in maniera pacifica ma intensa tutto il loro dissenso riguardo all’utilizzo di alcuni animali nella famosa opera ‘Boheme’, per lo storico allestimento del 1964 del regista Franco Zeffirelli. Viene contestato in particolare l’impiego di un cavallo e di un asinello. Per gli animalisti tutto questo non ha niente a che vedere con l’arte, si tratta solamente di semplice ed ingiustificabile sfruttamento a detta loro.
Le persone hanno manifestato avvalendosi anche dell’utilizzo di striscioni e cartelloni oltre che di slogan urlati a squarciagola attraverso un megafono, con il quale hanno anche reso note al pubblico presente le motivazioni del loro dissenso. “Non è arte, è sfruttamento” e “Gli animali vanno rispettati” le frasi riportate sui cartelloni. La protesta non è la prima attuata dagli animalisti, che per tutta la durata delle prove già si erano radunati davanti al teatro per far sentire in maniera chiara ma sempre pacifica le loro ragioni.
Sempre per quanto riguarda un asino, sono state diffuse nei giorni scorsi le immagini di alcuni esemplari che vengono dati in pasto a delle tigri in uno zoo cinese. A sconvolgere è il fatto che gli animali siano vivi e che questa sembra rappresentare una consuetudine che va avanti da diverso tempo. La giustificazione per un orrore simile starebbe nel fatto che in questo modo le belve feroci non smarriscono quello che è il loro istinto predatorio, ma ovviamente e come è giusto che sia, la protesta è montata velocemente sul web. Non è la prima volta che si assiste a delle atrocità in zoo o strutture che dovrebbero predisporre anche al benessere ed alla cura degli animali oltre al loro mero valore espositivo e di intrattenimento per i tanti turisti che ogni anno giungono per ammirarli.