Morta la tartaruga salvata a Fiumicino: “Negato il trasporto in ambulanza”

Morta la tartaruga salvata a Fiumicino: “Negato il trasporto in ambulanza”

Incredibile ma vero: la Tartaruga Caretta caretta tratta in salvo da due bagnini qualche giorno fa su di una spiaggia di Fiumicino è morta, e la responsabilità dell’accaduto sarebbe da attribuire al diniego per far si che una ambulanza venisse messa a disposizione allo scopo di trasportare lo sfortunato animale n più vicino centro di soccorso veterinario. La tartaruga presentava profonde ferite, in particolar modo alla bocca, dove i suoi soccorritori allertati dai bagnanti hanno notato delle lesioni dovute ad un amo che era ancora rimasto impigliato. Il rettile faticava inoltre a nuotare ed appariva in condizioni decisamente pessime.

Dal suo salvataggio erano trascorse quattro preziosissime ore durante le quali si è perso tempo per dei cavilli burocratici a causa dei quali non è stato possibile utilizzare una ambulanza per poter soccorrere la tartaruga. Una situazione che ha lasciato tutti di sale, in particolar modo se si pensa che alla fine l’animale è stato condotto a destinazione dopo essere stato adagiato nel bagagliaio di una automobile. Situazione che ha contribuito a stremare l’animale in maniera ulteriore, fino al momento in cui non c’è stato nient’altro da fare che constatarne la morte. Il corpo così privo di vita è stato portato poi all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana per gli accertamenti del caso.

La Tartaruga Caretta caretta fa parte della lista di animali sottoposti a vincoli di protezione, e se dovessero emergere responsabilità riguardo al suo decesso sarebbe una cosa assolutamente imperdonabile, come sottolinea Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia: “La salvaguardia degli animali, ed in particolare di quelli protetti, deve rappresentare una impellente priorità”. A quanto risulta, un veterinario dell’Asl aveva autorizzato il trasporto della tartaruga con l’ambulanza, ma il mancato ricevimento di una autorizzazione a quanto pare necessaria ha bloccato tutto, condannando di fatto l’animale.

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