Lo ritrovano per strada a Canicattì: le sue condizioni raccontano gli orrori che ha vissuto

Lo ritrovano per strada a Canicattì: le sue condizioni raccontano gli orrori che ha vissuto

Nonostante le festività, c’è chi non è riuscito a passare un fine settimana rilassato. E’ la condizioni di molti volontari che giorno e notte si prodigano per la causa degli animali. Una dedizione senza sosta per molte persone che non riescono a restare indifferenti alle richieste di aiuto. Una condizione piuttosto diffusa in alcune regione del Belpaese dove l’emergenza abbandoni, randagismo e maltrattamenti è all’ordine del giorno. Nello specifico in Sicilia, oltre a questi fenomeni si aggiunge quello dei combattimenti di cani, legati al settore delle scommesse illegali. Infatti, nella regione, sono frequenti i ritrovamenti di esemplari, pit bull o dogo argentini, utilizzati per i combattimenti e abbandonati perché inutili. Cani trovati in condizioni disperate, con ferite, infezioni o gravi patologie, lasciati al bordo di una strada a morire nell’indifferenza. Si tratta di un fenomeno pericoloso anche per il tipo di razza, addestrata a combattere e quindi esemplari difficili da gestire anche dai volontari stessi.

Eppure, quando un animale è ferito o cerca aiuto, non c’è nulla che lo possa rendere aggressivo quando capisce che qualcuno armato di buone intenzioni si avvicina a lui per soccorrerlo. Così è stato per un esemplare trovato per strada nella periferia di Canicattì da una volontaria di nome Federica Anzaldi, spesso in prima linea per denunciare i soprusi e l’assenza delle istituzioni in materia.

“Mentre tutti erano a qualche scampagnata, io ho risposto all’ennesima segnalazione. Perché non riesco a far finta di nulla…”, scrive la giovane volontaria, intervenuta per un caso disperato, quello di un pit bull, ridotto allo stremo delle sue forze che non riusciva a stare in piedi ed era rimasto immobile al bordo della strada.

“Talmente scheletrico da non reggersi in piedi, pieno di cicatrici, zecche e con il pene distrutto e sanguinante. Probabilmente reduce da qualche combattimento!”, prosegie la Anzaldi, raccontando l’epopea di Pasquetta nella quale è stata coinvolta, sacrificando la sua famiglia in un giorno di festa. L’esemplare è stato portato presso una clinica veterinaria dove saranno effettuate le analisi e gli accertamenti. In attesa dei responsi e delle cure che dovrà affrontare, la giovane volontaria ha lanciato un appello per raccogliere dei fondi destinati alle analisi e alle cure del pit bull.

“Condividete per favore e aiutateci. Perché è facile dire salvatelo, prendetelo e poi sparire, noi volontari siamo sempre disponibili a fare ciò che è di competenza di altri, perché è l’amore per gli animali a spingerci e non c’è festa che tenga, però un po’ di aiuto sarebbe gradito!”, sottolinea la Anzaldi, facendo presente di come ogni giorno deve operare chi non riesce a guardare dall’altra parte.

Il video del ritrovamento del pit bull è stato condiviso in rete e ci mostra la tragicità della situazione. Maltrattamenti e abusi perpetrati quotidianamente senza che le istituzioni intervengano, magari effettuando monitoraggi continui o dei controlli.

Per aiutare questo dolce esemplare, sarà possibile mettersi in contatto privatamente con la Anzaldi tramite un messaggio su facebook e trovare il modo per dare un piccolo contributo. Qui appresso i post pubblicati attraverso i quali ci sono gli aggiornamenti del cane e tramite i quali mettersi in contatto con la volontaria.

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