Maxi sequestro in allevamento: 250 capre lasciate morire senza acqua e cibo

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By lotta75

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Paese che vai usanza che trovi, recita il proverbio. Ma c’è una costante in tutto il mondo che non cambia: la violenza e la crudeltà nei confronti degli animali. E’ quanto emerge da un’ennesima vicenda agghiacciante che si è verificata a Huesca nella provincia autonoma dell’Aragona, in Spagna dove la Guardia Civile ha effettuato una maxi operazione in un allevamento al termine della quale sono stati arrestati i proprietari della struttura.

L’operazione maximus è scattata dopo un controllo effettuato dal Servizio protezione della natura (SEPRONA), dipartimento che monitora il benessere degli animali nel settore degli allevamenti. Durante un controllo, gli ispettori si sono trovati di fronte ad uno scenario orribile: 346 capre decedute, alcune in agonia, chiuse in una stalla senza acqua né cibo. Una stalla gigantesca trasformata in un cimitero all’aperto, con carcasse di animali ovunque, ammassati tra loro. Tra i corpi, alcuni dei quali in avanzato stato di decomposizione e in putrefazione, vi erano degli esemplari ancora vivi. Molte capre sono sopravvissute mangiando i corpi delle altre capre, mentre diversi cuccioli cercavano di stare in piedi vicino alle loro madri.

Gli ispettori hanno immediatamente chiamato la Guardia Civil per effettuare il sequestro e avviare una denuncia per maltrattamento degli animali. Solo 36 capre sono sopravvissute in condizioni pietose.

Il proprietario dell’allevamento, un uomo di 47 anni stato subito arrestato mentre in totale risultano indagate sei persone. I reati ipotizzati vanno dal maltrattamento aggravato alla truffa per cui l’allevatore rischia dai 18 mesi ai 4 anni di carcere.
Le autorità hanno proceduto con il sequestro e il trasferimento delle capre ancora vive in strutture idonee per il loro recupero. Le autorità non si spiegano i motivi che hanno portato a questa strage e sospettano che vi siano altri esemplari sepolti in quanto il proprietario dell’allevamento, nel 2016, denunciò la scomparsa di 200 capi. Per le autorità che stanno indagando si potrebbe trattar di un truffa: “Sospettiamo che non sia stata la prima volta considerando la denuncia presentata lo scorso anno e che non avevamo verificato. Potrebbe essere una strategia con la quale il titolare riscattava l’assicurazione. Evidentemente, voleva ripetere la stessa cosa ma non ha avuto il tempo di far sparire i cadaveri”, hanno dichiarato gli ispettori del SEPRONA.

 

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