Orrore per quanto scoperto, e sgominato, dai Carabinieri della sezione di Bergamo, che hanno messo in manette un 43enne di Trescore Balneario, in provincia di Bergamo. L’uomo si era creato una vera e propria attività online, dove adescava annunci in cui venivano offerti animali, in particolare gattini, da prendere in custodia. Una volta contattato il padrone delle future vittime, l’uomo di organizzava per prendere i gattini, una volta portati a casa sua li sottoponeva a tortura assurde per poi mettere fine alle loro sofferenze uccidendoli barbaramente.
I Carabinieri si sono messi sulle tracce dell’uomo dopo che la dinamica, sempre la stessa, ha iniziato a farsi troppo frequente. Dopo qualche settimana dall’adozione, infatti, i vecchi proprietari che chiedevano informazioni sui loro amici a 4 zampe donati all’uomo si sentivano rispondere che per cause forzate i gattini avevano avuto incidenti ed erano deceduti. Alcuni di loro, poco convinti della versione, hanno chiesto maggiori informazioni, e poi si sono rivolti alle forze dell’ordine, che hanno iniziato le verifiche del caso. Una volta bloccato e processato M.F. ha ricevuto una pena esemplare, che ha fatto giurisprudenza. Il giudice ha infatti raddoppiato la pena inflitta, rispetto all’anno e 4 mesi richiesto inizialmente, portandolo a 3 anni e sei mesi di reclusione, con l’aggiunta, una volta scontata la pena, sia applicata al condannato una misura di sicurezza che prevede due anni di libertà vigilata.
Da Bergamo arriva fiera la felice conferma di Claudia Ricci, avvocato dell’Enpa,che definisce la condanna “una delle più severe mai inflitte nel nostro Paese”.
Carla Rocchi, presidente dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) rincara la dose “Dall’entità della pena mi sembra vi sia finalmente una piena valutazione della reale portata e gravità di questo tipo di delitti”.