Bar con divieto d’ingresso alle donne in pelliccia: la polemica dei clienti

Bar con divieto d’ingresso alle donne in pelliccia: la polemica dei clienti

“Io non posso entrare”: quanto volte i proprietari di un cane si sono trovati dinanzi al cartello di divieto ingresso per i cani in un locale o un negozio. Ogni volta è la solita storia che si ripete e che limita la libertà dei padroni dei cani anche se rispettano le norme riguardanti i cani nei luoghi pubblici.

A Monza, un bar sorprende tutti e si è conquistato il plauso delle associazioni animaliste come Enpa, con un cartello che spiazza nel quale il divieto d’ingresso non è destinato ai cani ma bensì a signore e signori con pelliccia.

“In questo bar si rispettano gli animali”: è quanto recita la piccola locandina affissa sulla porta d’ingresso del locale commerciale, con tanto di simbolo di divieto rosso e una pelliccia disegnata.

Ovviamente, il caso ha provocato diverse polemiche e lo stesso proprietario del bar ha dovuto spiegare che la sua intenzione non era di discriminare ma unicamente mirata a far riflettere le persone. Il titolare del bar ha in questo modo voluto provocare e sensibilizzare nel suo piccolo l’opinione pubblica sul tema: quello della sofferenza degli animali negli allevamenti, i maltrattamenti, le torture fisiche e psicologiche alle quali sono sottoposti tutta la loro breve esistenza e infine le modalità, in molti casi crudeli, con le quali vengono uccisi o scuoiati anche vivi.

Al centro delle campagne animaliste vi è la sofferenza degli animali e la violenza nei loro riguardi perpetrati all’insegna del superfluo. Ecco perché molte associazioni come Enpa di Monza si sono complimentate con il titolare del bar, prendendo le sue difese contro chi lo ha accusato di volersi fare pubblicità.

Il proprietario del bar ha solo voluto lanciare un messaggio personale, ricordando che le pellicce sono un prodotto realizzato con il sangue e la sofferenza degli animali e chi le porta è complice di questo.

 

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