Una notizia shoccante e alquanto raccapricciante, riportata dall’agenzia stampa Ansa. Il caso riguarda una pagina facebook intitolata “Cuccioli in pentola”, attiva dal 2014, nella quale vengono pubblicate ricette culinarie di carne di cane e gatto.
Secondo le indiscrezioni , il gestore di nome Agata sarebbe di Roma e risponde a chi lo critica di essere “penalmente inattaccabile e moralmente pronto a ridere dei tuoi travasi di bile virtuali”.
La cosa che fa più inorridire è che la pagina è piace a 1.762 persone ed è seguita da 2.117. Ovviamente non mancano i toni accessi di numerosi utenti che prendono d’assalto la pagina, criticando con parole dure chi pubblica le ricette.
Purtroppo non si tratta di uno scherzo di cattivo gusto, anche se alcuni riferiscono che si tratterebbe di un fake. L’amministratore ha messo come immagine del profilo due teneri gattini in una padella, con tanto di odori per cucinare prelibatezze mentre come immagine di copertina pare proprio che ci sia un cane cotto allo spiedo.
Nella nota informativa, viene scritto che: “La presente è una pagina di approfondimento culturale e gastronomico. Riporto solo la tradizione culinaria dei Paesi del mondo e delle zone italiane in cui il loppide ed il miagolo si mangiavano all’epoca dei nostri antenati, come Vicenza e la Toscana”.
Ovviamente, l’amministratore ha tenuto a ricordare che la macellazione, il commercio e la somministrazione di carne di cane e gatto in Italia è “reato punito penalmente”, invitando i suoi fans a mangiarla ad andare in Svizzera, dove è legale. Al di là dell’assurdità del tema, Agata specifica di condannare il maltrattamento degli animali e ribadisce che nessun animale è stato maltrattato o ucciso per compilare la pagina, guardandosi bene di non usare la parola gatto o cane ma di citare le ricette utilizzato gli antichi termini “loppide” (discendente dal lupo) e “miagolo”, un’onomatopea con la quale si riferisce ovviamente ai gatti.
Come sottolinea l’Ansa: “Le ricette sono presentate con toni da humor nero. Una ricetta di gatto del sud degli Stati Uniti viene descritta come la vendetta degli schiavi contro i gatti dei loro padroni, un’altra come il sistema con cui un’amica si è liberata dei rumorosi gatti dei vicini. Ci sono lo Spezzatino alla Gattara romanesco e un fantomatico risotto col puntel de gatt brianzolo, oltre a ricette filippine e peruviane”.
Un tono ironico e sarcastico con il quale prende anche in giro gli animalisti o il “vegano estremista che trova soddisfazione nell’aggredire chiunque non abbracci il tuo stile di vita”.
La notizia era stata diramata lo scorso 15 gennaio dal Messaggero e a distanza di qualche settimana, sul tema è intervenuta la Lega Antivivisezione (Lav) che ne chiede la chiusura.
Ecco la pagina facebook clicca qui che gli animalisti invitano a segnalare per la sua chiusura, senza iscriversi o commentare.