Sono stati trovati a metà gennaio, morti per annegamento nell’acqua gelida del rio Vallero, a Chieri, in provincia di Torino. Erano sette cuccioli di poche settimane riemersi sulla riva e trovati per caso da due passanti che stavano facendo jogging.
Sul caso i carabinieri hanno avviato un’indagine, riuscendo ad individuare a distanza di una settimana la madre dei cuccioli e a risalire al proprietario.
Secondo le indiscrezioni, la cagnolina di pelo chiaro, è stata trovata in una cascina, nella zona del rinvenimento. Le autorità hanno subito provveduto a sequestrarla e a trasferirla al canile di Chieri. Dopo un accertamento, il veterinario di turno ha stabilito che la cagnolina aveva partorito da una ventina di giorni. Una tesi che ha convalidato la prima ipotesi ovvero che fosse la madre dei cuccioli uccisi. Per ulteriore prove, i carabinieri hanno inviato alla Procura la richiesta per l’accertamento genetico di parentela, elemento con il quale inchiodare definitivamente il proprietario che, solo in quel caso, potrà essere denunciato per abbandono e maltrattamento fino ad uccisione di animali.
Durante le indagini le forze dell’ordine hanno tampinato i canili di Chieri per cercare la madre dei cuccioli, cercando informazioni e ascoltando diversi testimoni in caserma.
Per finire, l’intera area situata nei pressi del rio è stata setacciata fino a quando non è stata individuata la cascina con la povera madre alla quale erano stati tolti i cuccioli.
Il caso ha coinvolto molti cittadini che si sono prodigati nel ricercare delle informazioni. La vicenda ovviamente rimbalzò sulla cronaca locale, sollevando l’indignazione per un’atto crudele tipico di una mentalità arcaica nella quale non esiste il rispetto per un animale.