Nel giorno dell’uscita “Qua la Zampe, Peta ha diffuso un video shock, girato durante le riprese del film, che mostra un pastore tedesco, apparentemente terrorizzato, forzato dal suo addestratore a gettarsi in acqua. Il video con il quale la nota organizzazione animalista ha poi invitato tutti quanti a boicottare il film ha giustamente provocato uno sdegno in diversi paesi e il video è stato ripreso dai giornali di tutto il mondo.
L’ondata di polemiche a distanza di diversi giorni non si placa e sul tema è intervenuto W. Bruce Cameron, autore del bestseller dal quale è stato tratto il film e lo stesso produttore.
“Ho visto il video e l’ho trovato shoccante come tutti perché quando ero sul set a vedere le riprese vi era in primo piano la sicurezza e il benessere degli animali”, ha dichiarato Cameron, che ha poi evidenziato l’ipocrisia di chi ha diffuso il filmato, insinuando che forse lo abbia voluto fare apposto per rovinare la prima nelle sale: “Se quelle persone che hanno registrato quel video perché hanno aspettato 15 mesi prima di diffonderlo e non sono andati a denunciare tutto alla polizia”.
Cameron ha aggiunto di aver visto altre riprese riguardo a quella scena e che offrivano un tutt’altro punto di vista: “Il commento che è stato scritto sotto al video ha voluto rafforzare l’aspetto negativo. Il cane non era terrorizzato- prosegue l’autore. Ho visto diverse sequenze di Ercole che si tuffava nella piscina senza problemi. L’errore che è stato fatto -che è stato documentato nel video denuncia, ndr- è quello di aver fatto bagnare il cane per fargli capire che tutto andava bene. L’ho visto diverse volte saltare nella piscina in tutti i modi. Ma in quel caso era stato chiesto al cane di saltare dall’altro lato della piscina, dal quale non era stato abituato. Ecco perché ha avuto delle reticenze. L’acqua non era un problema per lui, era il lato della piscina che non lo convinceva”.
L’autore del libro ha poi ammesso di non aver apprezzato il momento in cui il cane ha avuto la testa sotto l’acqua, tuttavia ha ricordato che “nel set c’erano per la sua sicurezza sia l’addestratore che un sub. Ercole adora l’acqua, non era un pericolo per lui e non è rimasto traumatizzato dall’esperienza”. Non a caso, ha poi concluso Cameron, il fatto che la stessa “American Humane Society abbia certificato che nessun animale si sia fatto del male durante la realizzazione del film è che nessun animale si è fatto male”.
Lo stesso produttore del film Gavin Polon, un appassionato di animali e attiviste per i loro diritti, ha immediatamente espresso il proprio disappunto riguardo al video-denuncia, rispondendo direttamente a Peta, garantendo di aver avviato un’indagine per capire cosa sia realmente accaduto per far chiarezza.
Tuttavia, il produttore, confermando quanto ha dichiarato lo stesso Cameron rispetto a come si siano svolte le riprese con Ercole, ha poi spiegato che in realtà, la stessa Peta ha aggiunto alcune scene per enfatizzare, come ad esempio quella del cane che salta in una cascata, ricordando che in quel caso si tratta di un’immagine generata da un computer: “THAT ISN’T A REAL DOG, it is a computer-generated dog leaping into the water”, scrive Polon, rammaricato per quanto possa essere accaduto, sul set, ma criticando Peta, accusandola di aver voluto intenzionalmente boicottare il film.
Polon ha messo in dubbio le posizioni di Peta al riguardo, evidenziando che nel video denuncia non viene mostrato quando Ercole, uscendo dalla piscina, corre e salta addosso al suo addestratore.
Di sicuro le polemiche sembrano non placarsi, tanto più che la stessa Peta ha ribadito la sua linea contraria a qualsiasi sfruttamento degli animali nei film. Una posizione sicuramente discutibile, laddove viene garantito il benessere dell’animale durante le riprese, ha replicato il produttore. Intanto, Peta ha replicato a Cameron, chiedendo che siano diffuse le riprese che smentiscono i fatti su Ercole, ma l’organizzazione ancora non avrebbe dato una risposta pubblica al produttore.