Emergenza gelo: 40mila randagi a rischio. Oltre 1200 quelli già morti

Emergenza gelo: 40mila randagi a rischio. Oltre 1200 quelli già morti

@Facebook/Rifugio Calzavara

Mai come quest’anno il gelo ha provocato così tanti disagi e nelle regioni del Sud e del Centro Italia sono susseguiti gli appelli per l’emergenza nei canili, sommersi dalla neve, nel ghiaccio e difficilmente raggiungibili. In base ai dati comunicati dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa) aumenta il numero di animali morti per il freddo. La scorsa settimana Aidaa aveva reso noto di 400 segnalazioni, ad oggi, il numero è salito a 1200 casi di cani morti tra le regioni più colpite come Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria e sulle zone montane della Campania.

Inoltre, sarebbero ben 40mila i randagi che vivono sulle montagne a rischio assideramento, indeboliti per la mancanza di cibo, che ogni giorno lottano per sopravvivere, avvicinandosi alle città per reperire del cibo anche per alimentare i cuccioli.

Uno scenario piuttosto sconcertante, considerando che nel Belpaese si contano 700mila randagi, concentrati soprattutto nelle regioni del Sud, per cui la stessa associazione animalista ha rinnovato l’appello, diramato in questi giorni anche dalle altre organizzazioni, alle amministrazioni locali e ai cittadini affinché accolgano i randagi minacciati, pensando a lasciare in alcune aree delle ciotole con le cibo secco, in modo che possano sfamarsi e trovare le forze per superare la stagione invernale.

“Mettiamo ai bori del paese delle ciotole con molto cibo secco, in modo che possano sfamarsi, ma anche pezzi di carne in modo che possano portare il cibo ai loro cuccioli e a chi ha un garage o una stalla chiediamo di tenerla aperta per fare in modo che i cani infreddoliti possano ripararsi dal gelo di queste notti”, ha dichiarato il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce.

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