Ci sono alcune forme di maltrattamento che per chi ha un animale in realtà possono non esserlo. Non esiste una norma che limiti il numero di cani o gatti da detenere in una casa, anche se può essere stabilita con regolamenti regionali o comunali. Anche da un punto di vista condominiale, sono stati aboliti i vincoli per il possesso di un animale in appartamento, nell’ambito del quale dovrebbe prevalere il buon senso, evitando di disturbare i vicini o di creare problematiche legate all’igiene. Elementi che potrebbero portare anche al sequestro dell’animale laddove come emerso da una discussa sentenza della Cassazione n. 54531/2016, emessa lo scorso 22 dicembre, fosse accertato che l’animale disturba la quiete pubblica o crei problemi d’igiene.
Tuttavia, al di là della tematica piuttosto rivelante, esiste una patologia psicologica, chiamata animal hoarders, “accaparratori animali” che riguarda l’ossessività di alcune persone riguardo agli animali e che li porta ad “accumularli” in modo compulsivo, fino a perdere il senso del decoro e d’igiene, arrivando ad un numero spropositato di animali. Questo porta inesorabilmente a condizioni di maltrattamenti animali, in quanto diventa impossibile provvedere a tutti gli animali che spesso sono denutriti, vivono nella sporcizia e riportano patologie o malattie di vario tipo.
Si tratta di situazioni “border line” spesso raccontate in programmi televisivi di stampo “real tv” dove si vedono decine di animali che invadono le case. Un fenomeno che in realtà è presente anche nel territorio italiano e nelle grandi città .
Secondo i dati, riportati da Adnkronos Salute, solo nella città di Milano, dal 2010 al 2016 sono stati scoperti centinaia di accumulatori compulsivi, tra i quali una quindicina nel 2016. Di media, spiegano gli esperti ad Adnkronos Salute, si tratta di un caso al mese.
Nella maggior parte dei casi, gli animali vengono sequestrati e trasferiti presso rifugi o strutture di accoglienza adeguate. Non a caso, per provvedere a questo fenomeno, a Milano è stata attività un’unità con veterinari e tecnici della prevenzione che operano in collaborazione con la polizia locale.
Oltre a problematiche legate a questioni di igiene, gli interventi sono mirati anche al benessere dell’animale. Dal 2015, i casi sono aumentati e si sono verificati sopralluoghi durante i quali sono stati trovati dai 25 ai 30 animali in monolocali.
Da un punto di vista delle norme sul piano regionale, ci sarebbe un regolamento regionale, confermato dalla legge di riforma del sistema socio-sanitario lombardo, per il quale si possono tenere in un appartamento, indipendentemente dalle dimensioni, fino a 10 animali: “Oltre questa soglia si è tenuti a comunicarlo, non sono previste sanzioni”, sottolinea Massimo Rocco, direttore Distretto veterinario Sud, Ats Città Metropolitana di Milano.
Dopo i sequestri, spesso gli accumulatori compulsivi sono recidivi e riprendono ad accumulare il maggior numero di animali. Questo comporta anche disagi socio economici di persone che spendono tutti i loro avere per sfamare gli animali.
Rocco spiega che “i profili di chi soffre di animal hoarding sono diversi: si va dall’accumulatore sopraffatto, che è convinto di far del bene ma la situazione gli sfugge di mano, allo sfruttatore che tiene tanti animali in più appartamenti, senza curarsi del benessere, per motivi economici o utilitaristici”.
Gli operatori prima di operare il sequestro, effettuano diversi sopralluoghi e applicano alcune operazioni, come sterilizzazione, microchippatura e cure degli animali, per poi tentare di convincere progressivamente i proprietari a liberarsi di alcuni animali che vengono poi trasferiti e messi in adozione.
Per gli esperti, l’intervento deve essere mirato anche al recupero psicologico degli accumulatori compulsivi, la cui origine può essere provocata da diversi fattori, depressione, lesioni neurologiche, o traumi ecc.
Per il servizio riguardo ad accumulatori, l’Ats ha un numero di telefono a disposizione 02-85787670 e un indirizzo email infoaccumulatori@ats-milano.it ai quali rivolgersi.