Sperimentazione animale, il ddl che le limita slitta al 2018

Sperimentazione animale, il ddl che le limita slitta al 2018

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E’ stato tutto rinviato a tra un anno: la stretta contenuta all’intero del decreto legislativo che propone di limitare la sperimentazione animale slitta al 2018, con il ddl Milleproroghe rimandato di 12 mesi. Al suo interno sono per l’appunto contenute diversi provvedimenti che circoscrivono di parecchio l’uso degli animali negli studi e nelle ricerche per scopi scientifici.

Tanto per fare un esempio, nelle sperimentazioni in cui è previsto l’utilizzo delle cosiddette cavie da laboratorio, quindi per lo più ratti e topi, stando al ddl in questione verrebbe ristretto il loro ‘apporto’ negli ambiti di ricerca sulle sostanze di abuso, quali droga, fumo ed alcol. Inoltre non potranno essere riutilizzati gli animali che già hanno subito sperimentazione di tipo grave, così come non potranno essere trapiantati organi tra specie diverse.

La LAV, in una nota, ha tenuto a precisare che prima dell’emanazione del Milleproroghe, “…il 29 marzo del 2014 era entrato in vigore il decreto legislativo numero 26, il quale prevede come principale conseguenza la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Numerosi sono i punti trattati dal ddl in questione, fra cui tre in particolare che sarebbero dovuti diventare effettivi a partire dal 1° gennaio 2017.

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L’utilizzo di animali per la sperimentazione dedicata alla verifica dell’uso di sostanza di abuso (alcol, fumo e droghe).
L’utilizzo di animali per la sperimentazione sui trapianti di organi fra specie diverse.
Il riutilizzo di animali già sottoposti a sperimentazioni ritenute “gravi”.

La loro decorrenza è però slittati di 12 mesi, e questo alla LAV non è piaciuto. La nota associazione animalista si è sempre battuta affinché il decreto entrasse in vigore entro i tempi previsti, al punto da avviare anche una apposita campagna di raccolta firme denominata “Aiutali ad Uscirne”, e grazie alla quale sono state raccolte circa 57.600 adesioni.

Di contro, l’associazione “Research4Life”, che rappresenta i più importanti competitors nel campo della ricerca biomedica, aveva chiesto un rinvio di questo provvedimento di almeno 5 anni. Research4Life ingloba al suo interno tra le altre Telethon, AIRC, FarmIndustria, L’Istituto Italiano di Tecnologia, L’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’, l’ospedale San Raffaele, L’università di Milano, il Merck Serono, l’IFOM, INGM, Assobietech e la Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica.

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