Splendida decisione quella intrapresa da Vidar Helgesen, ministro norvegese dell’ambiente, il quale ha decretato la messa in sicurezza dei due terzi della popolazione di lupi presente sul territorio di alcuni centri dello stato scandinavo.
Il provvedimento rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto a quanto comunicato nello scorso mese di settembre, quando proprio il ministero dell’ambiente aveva comunicato la propria intenzione di voler rendere operativo il piano che avrebbe abbattuto selettivamente oltre la metĆ dei lupi.
Adesso la disposizione attuata nelle scorse ore mette al riparo da ogni possibile rischio i quattro branchi presenti sul territorio rispettivamente di Letjenna, SlettĆ„s, Kynna ed Osdalen. Il tutto con l’estrema soddisfazione di numerose associazioni animaliste. Il ministro Helgesen ha comunicato di aver annullato la sentenza emessa dall’AutoritĆ di gestione regionale con la quale si dava il via libera ai cacciatori di poter sparare liberamente ai lupi.
L’attivitĆ venatoria nei confronti della specie selvatica in questione ĆØ stata invece limitata a soli 15 esemplari, 6 dei quali giĆ abbattuti. Nonostante ciĆ², il WWF considera il tutto come un grosso passo in avanti nei confronti dei diritti degli animali e ha inoltrato a Helgesen il proprio ringraziamento: in totale sono stati 32 i lupi la cui vita ĆØ stata salvata dalle doppiette.
Il World Wide Fund auspica anche una cessazione totale della caccia al lupo in un futuro prossimo ed aggiunge anche che tale pratica non ĆØ consona di un paese avanzato come la Norvegia: “Il fatto che in Norvegia sia ancora possibile abbattere legalmente i lupi, se muniti di regolare licenza, ĆØ un fattore di grande tristezza”.
I lupi nel paese nordeuropeo sono meno di 70, e l’aver sventato il piano di abbattimento selettivo programmato quattro mesi fa ha praticamente salvato il 70% della specie locale. Lo stesso WWF aveva anche lanciato una apposita campagna di protezione con tanto di hashtag #saveourwolves, lavorando con diverse ong norvegesi ed attuando forte pressione sulla politica nazionale per sventare il tutto. Il WWF si ĆØ fatto sentire sullo stesso tema anche in Italia, dove la situazione ĆØ ben diversa…