Da anni ormai, gli scienziati sono alla ricerca dell’elisir di lunga vita e a rimetterci la pelle, detto un po’ volgarmente, sono sempre loro: gli animali, vittime della sperimentazione. Eppure, la ricerca non si ferma e non solo quella medica ma si spazia da sperimentazioni per i cosmetici o per i detergenti, fino a quelle più specifiche sul dna.
In alcuni casi, come emerso da un’indagine condotta in Francia sui laboratori di ricerche sulle malattie degenerative come per la distrofia muscolare, vengono impiegati dei cani sui quali fin da cuccioli i ricercatori apportano delle modifiche genetiche, condannandoli, ad una breve vita in cui soffrono, violando materie sul benessere come indicato nelle normative al riguardo che non si sa come ma hanno sempre qualche deroga con la quale si consente che l’animale sia sottoposto a dei test dolorosi e che non vengono resi noto.
Al Salk Insitute in California, negli Stati Uniti un gruppo di ricercatori hanno condotto uno studio per combattere l’invecchiamento su dei topolini riuscendo ad invertire il tempo: ovvero, secondo le indiscrezioni, le piccole cavie sarebbero ringiovanite e hanno vissuto il 30% in più la loro vita, circa un mese e mezzo in più, pari a 20 anni di vita nell’uomo.
Un risultato straordinario, pubblicato sulla rivista Cell, e per cui i ricercatori hanno sottolineato che è la prima volta in assoluto che l’invecchiamento viene bloccato in un organismo vivente. Dai risultati viene accertato che i tessuti al microscopio sono apparsi più sani e privi di quei danni che si accumulano con l’età .
Come sempre, l’esperimento condotto sugli animali è difficilmente riproducibile sull’uomo e si fonda sulla modifica di quattro speciali che invertono lo sviluppo dell’invecchiamento.
La ricerca si è basata sulla scoperta del genetista giapponese Shinya Yamanaka del 2006, che ha scoperto quattro sostanze chimiche che riesco ad attivare quattro geni che fanno ringiovanire le cellule adulte per cui ha ottenuto il Nobel per la medicina nel 2012: cellule mature si creano cellule staminali simili a quelle degli embrioni.
“L’invecchiamento per noi biologi è ancora un processo misterioso. Quel che conosciamo bene sono le conseguenze dell’invecchiamento, non le sue cause. Ma oggi abbiamo dimostrato che questo processo può essere manipolato ed è quindi reversibile”, ha dichiarato Juan Carlos Izpisua Belmonte.