Fa discutere la proposta del Comune di Palermo di dare 480 euro ai cittadini, associazioni o strutture autorizzate che adotteranno un esemplare ospitato in un rifugio municipale, di via Tiro a Segno. Infatti, la struttura deve subire dei lavori di messa in sicurezza e pertanto la giunta di Palermo ha promosso un tipo d’incentivo per svuotare quanto prima i canile.
Si tratta tuttavia di una delibera molto criticata dalle associazioni animaliste, tra cui Elena La Porta, presidente provinciale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane: “È un provvedimento che non mi piace. Così si rischia la mercificazione, se qualcuno vuole prendere un cane in adozione lo prende, non saranno i 480 euro che lo spingeranno a farlo. Al contrario, l’incentivo può essere appetibile a persone a cui non importa nulla dell’animale. Cercheremo in tutti i modi di ostacolare quest’iniziativa”, ha commentato la La Porta, annunciando di voler dimettersi dal suo incarico, ovvero quello in cui dal 1989 gestisce uno dei rifugi del Comune, quello della Favorita: “Non ritengo che sia normale arrivare ad una decisione del genere sull’argomento senza che il consulente del sindaco ne sappia nulla. È venuto meno il rapporto di fiducia. Vuol dire che la mia presenza è inutile e ritengo questo comportamento lesivo della mia dignità e del mio ruolo”.
Un rapporto di fiducia che è venuto a mancare e soprattutto il timore per i cani in questo caso “mercificati”. In una nota, il Comune, accogliendo i timori degli animlisti, ha rassicurato sul tema del monitoraggio ad opera della Asl veterinaria, sottolineando che “gli incentivi saranno erogati fino alla concorrenza della somma di 96 mila euro per l’anno 2017 e 30 mila per il 2018, salvo proroga”.