Le guardie zoofile dell’ENPA di Napoli hanno messo finalmente fine ad una vera e propria squadriglia di bracconieri che operava nel comune di Somma Vesuviana. L’attività illecita a scapito degli animali è stata portata a buon fine anche con l’ausilio dei Carabinieri operanti sul territorio e con il 7° Nucleo elicotteristi, il cui operato è risultato molto prezioso per smantellare la caccia illecita.
Tutto era partito da una segnalazione anonima in seguito alla quale è stata messa su una inchiesta. Le indagini hanno poi fatto emergere l’esistenza, presso la casa di un privato, di tantissimi attrezzi, armi e dispositivi finalizzati all’attività venatoria non consentita.
I militari e le guardie dell’Ente Nazionale Protezione Animali ad esempio hanno trovato una rete con estensione di 240 metri quadrati, poi un impianto stereo dotato di 9 altoparlanti, trappole di diversa fattura per la cattura e l’uccisione di uccelli ed anche un fucile calibro 28 privo di matricola, abrasa per non poterne prendere traccia.
Inoltre sono stati recuperati anche polvere da sparo, pallini di piombo, borre, bossole, attrezzi da ricarica per cartucce di caccia ed altro materiale proibito.
Purtroppo i ritrovamenti non si limitano a questo. Le forze dell’ordine hanno trovato anche otto esemplari di tordi rinchiusi in una voliera e ben 170 uccelli ormai morti e stipati in dei congelatori.
Molti di loro apparterrebbero a delle specie di uccelli protette e sarebbero stati immessi presto sul mercato se non fosse stato per l’intervento degli agenti.
Il proprietario della casa è stato arrestato e deve ora rispondere di diversi capi di imputazione, tra i quali la detenzione di armi clandestine. A quanto para compiva le sue malefatte anche in piena notte. Il materiale scoperto invece è stato posto sotto sequestro. E per questa operazione si è fatto sentire anche il WWF, il quale ha fatto le più vive congratulazioni alle guardie dell’ENPA.
Nei mesi scorsi sono stati diversi gli episodi negativi con protagonisti gli uccelli.