Qualcosa si muove anche se non direttamente collegato alla violenta uccisione di Angelo, il dolce randagio bianco, ucciso a bastonate a Sangineto.
Infatti, si apprende che i quattro responsabili dell’uccisione del cane, Nicholas, Luca, Francesco e Giuseppe sono stati raggiunti da una misura preventiva emessa dalla Questura di Cosenza nel merito del comportamento da mantenere.
I giovani sarebbero tenuti sotto controllo dai carabinieri che hanno notato dei comportamenti non idonei, al limite del lecito, segnalandoli al questore di Cosenza. In tal senso, la questura ha intrapreso un primo provvedimento preventivo orale, mettendo in guardia i ragazzi per la buona condotta, invitandoli a non frequentare pregiudicati o locali frequentati da pregiudicati. Un ammonimento al quale i quattro giovani dovranno sottostare, pena misure più gravi a loro carico.
In base alle indiscrezioni trapelate dai quotidiani locali, non si tratta di una misura legata alle torture inflitte ad Angelo quanto al comportamento che avevano i giovani prima e dopo l’evento drammatico. Un provvedimento non strettamente legato al procedimento penale a seguito alla denuncia per il reato di uccisione di animali in concorso sul quale sta indagando la Procura di Paola che ha avviato le indagini preliminari.
Al momento, i carabinieri non hanno né smentito né confermato la notizia.
Questo tuttavia potrebbe influire decisamente nell’ambito del processo e conferma le tesi sostenute da psicologi e scienziati riguardo alla correlazione tra maltrattamento e crudeltà verso gli animali e criminalità , ovvero potenziali pericoli per la società .
L’immaginazione porta a pensare come questi quattro ragazzi di provincia si sentano in parte al sicuro nel loro paese, come tutelati da chi li ha sostenuti nell’ambito di un servizio delle Iene che ha sollevato un’ampia polemica, richiedendo l’intervento del Sindaco di Sangineto per smentire la realtà omertosa del luogo.
Intanto, in rete si stanno organizzando i pullman in partenza dalle principali città italiane, con destinazione Sangineto, per la manifestazione del 26 novembre, indetta dalle associazioni animaliste, per mantenere i riflettori accesi sul caso e chiedere la giusta pena. Proprio in questi giorni era emersa la notizia che il processo a carico di questi quattro ragazzi era ancora lontano.