Pilù ucciso per vendetta dall’ex fidanzato: arriva il servizio delle Iene che lancia una petizione

Pilù ucciso per vendetta dall’ex fidanzato: arriva il servizio delle Iene che lancia una petizione

pilu

Il programma delle Iene, andato in onda domenica 6 novembre, torna con un nuovo servizio dedicato al maltrattamento animali. Il caso di Angelo, il cane bianco seviziato e ucciso a bastonate da un gruppo di quattro ragazzi a Sangineto, ha mostrato al paese intero tutta la crudeltà che viene commessa ogni giorno sugli animali, creature innocenti ed esseri senzienti, ovvero che provano sentimenti, dolore e sofferenza come gli umani.

Ecco perché fatti come Angelo sconvolgono la maggior parte della popolazione, non solo animalista, indignando per le modalità perpetrate. Nina Palmieri, l’inviata delle Iene, ha riservato un altro servizio su questa tematica, sia cavalcando l’onda dello scandalo si Angelo che profittando della polemica per continuare a denunciare chi è responsabile di maltrattamenti, indistintamente tra Nord e Sud della Penisola e sensibilizzare la masse su questo argomento.

La puntata delle Iene ha parlato dei casi di maltrattamenti e uccisione di animali che vengono condivisi in rete: “lLa rete è invasa di casi di animali che subiscono le violenze peggiori”, sottolinea Palmieri, parlando anche del cagnolino di nome Pilù ucciso lo scorso anno a Pescia, vicino Pistoia in Toscana, lanciando la raccolta firme con l’hashtag #controlaviolenzasuglianimali, in quanto la legge in Italia è inadeguata e difficilmente chi commette un reato contro gli animali, quando viene individuato, sconta la pena in carcere.

A distanza di un anno, è stato finalmente individuato il responsabile che, non contento di aver seviziato, ammazzando con atroci sofferenze il cane Pilù di taglia piccola dell’ex fidanzata, ha pubblicato il video sui social.

Ed è proprio visualizzando il video che la proprietaria ha assistito alla morte in diretta del proprio compagno a4zampe, scoprendo che il suo cane che aveva ritrovato un giorno davanti casa, morto poco dopo dal veterinario, era stato brutalmente seviziato. Dura la condanna delle associazioni animaliste tra le quali Lega nazionale difesa del cane che si costituirà parte civile al processo.

“Era dolcissima e allegra, adorava giocare con la pallina. Aveva una vitalità assurda. Sempre abituata a vivere con noi e a stare con la gente. Si fidava”, dichiara la giovane donna, Letizia, vittima dell’orrore commesso contro il suo cane.

“Lui ha creato la situazione, ha posizionato la telecamera, si vede che prepara qualcosa e poi prende Pilù per la coda e l’ha lanciata contro il muro” , racconta Letizia che non ha visto il filmato fino alla fine.

La giovane ammette di essere stata una delle tante donne che subiscono nel silenzio la violenza dei propri uomini, dichiarando che, ignara del fatto che il suo fidanzato avesse ucciso il cane, perché si erano lasciati da poche settimane, tornò a vivere con lui: “La sera in cui morì Pilù, lui pianse con me”, prosegue la giovane.

“Diciamo che a Letizia è andata bene perché quello che è successo a Pilù poteva succedere a lei”, rilancia la madre della ragazza, confermando la tesi che chi maltratta un animale è un potenziale pericolo per la società così come evidenziato più volte da istituzioni quali l’Fbi che ha inserito nella categoria di “crimini efferati” la crudeltà contro gli animali per poter monitorare persone ritenute pericolose.

Per chiedere giustizia è stata promossa una manifestazione a casa di Gaetano Foco il responsabile dell’uccisione di Pilù e creata una pagina facebook “Arrestate Gaetano Foco” con tanto di segnalazioni di avvistamenti in quanto il giovane è scomparso nel nulla.

Grazie alla sua notorietà e soprattutto alla possibilità dei mezzi di diffusione televisivi, il programma Le Iene ha lanciato una petizione per chiedere l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali: non solo esseri senzienti così come inserito nella Dichiarazione Universale Diritti degli animali, ma anche esseri coscienti, così come stanno cercando di far riconoscere numerosi scienziati e ricercatori in tutto il mondo, in modo che si fermino gli orrori “istituzionalizzati” contro gli animali anche nel settore della sperimentazione animale nella ricerca farmacologica e scientifica.

Per firmare la petizione clicca qui

Per vedere il servizio delle Iene ecco il link

Gestione cookie