La storia di Willy è una favola un po’ triste, quella di un cane, un labrador che, dopo aver passato la sua vita al fianco di un uomo, un imprenditore padovano, giunto all’età di 14 anni, cieco, sordo e con problemi di artrosi, a ridosso del Natale del 2015, è stato lasciato al Canile di Rubano, in provincia di Padova.
Le modalità dell’abbandono hanno colpito gli stessi attivisti di Centopercentoanimalisti che,nel mese di gennaio, di quest’anno effettuarono un blitz contro l’imprenditore senza scrupoli che aveva minacciato di sopprimere il cane se il rifugio non l’avrebbe accolto.
Un caso comune, quello dell’abbandono di un cane anziano, con problemi, per cui come per gli anziani, molte persone preferiscono liberarsi di un problema, senza fare troppi sacrifici per ricambiare l’affetto ricevuto negli anni. Ingratitudine, indifferenza e soprattutto egoismo, aggettivi che senz’altro connotano il comportamento di questi individui che con molte probabilità ancora non hanno capito il significato della vita.
Purtroppo a distanza di qualche mese, Willy non ce l’ha fatta e si è spento tra le braccia di una persona che non lo ha voluto lasciare dietro le sbarre gelide del canile e che si è preso cura di lui, negli ultimi mesi della sua vita.
Gli attivisti di Centopercentoanimalisti hanno voluto comunicare la sua scomparsa e lo hanno fatto con un messaggio commovente:
“Spesso i sensibilissimi umani abbandonano i loro genitori nelle case di riposo, dimenticandosi di tutto l’amore e sacrifici che essi hanno fatto per loro. Quando non servono più, quando non sono più autosufficienti, vengono scaricati in quei luoghi tristissimi, se sono fortunati se ne andranno via in poco tempo, portandosi nell’altro mondo ferite al cuore mai ricucite. La stessa sorte capita ai Cani. La stessa sorte è capitata a Willy, un Labrador di 14 anni, sordo, cieco, malato, con la bronchite acuta, che non si reggeva più sulle zampe a causa dell’artrosi. Lo scorso Natale, il proprietario di Willy si presentò senza vergogna al Canile di Rubano (Padova) consegnando il pelosone alle bravissime volontarie del Rifugio, minacciando che se non l’avessero accolto, l’avrebbe soppresso. Alcuni giorni dopo Willy incontrava un Angelo che per otto mesi, con pazienza certosina, lo ha curato, rigenerato, ma soprattutto amato senza pause. Oggi Willy ha smesso di sentire le carezze del suo Angelo, ma ne riceverà altrettante, forse di più come è giusto che sia, dove si trova adesso, circondato da tanti altri Animali che l’hanno preceduto”, hanno scritto i volontari.
“Grazie di cuore a chi ti ha dato la possibilità di passare gli ultimi mesi della tua vita circondato d’amore, grazie a Fanè (la gatta nata senza una zampa) che ti ha ha tenuto compagnia, grazie alle volontarie del Rifugio di Rubano che l’hanno accolto senza battere ciglio. Riposa in Pace dolcissimo Willy”, conclude Centopercentoanimalisti.