Quattro anonimi ragazzi di Cittadella del Capo, in provincia di Cosenza, si sono rivelati essere dei mostri, torturando a morte un povero cane randagio, legandolo ad un albero e bastonandolo. Non contenti di quanto stavano facendo, i quattro ragazzi hanno filmato tutta la scena per poi condividere il video sui social.
Il caso ha sollevato la rabbia e l’indignazione per quel povero cane, di nome Gegè vittima della malvagità di chi ha poi deriso quel povero animale, divertendosi a vederlo soffrire e agonizzare, impiccato ad un albero.
Gesti atroci che come nel caso dei soldati di Taiwan che hanno torturato un povero cane, filmando tutta la scena che è stata poi condannata dalle massime cariche del governo.
Una violenza gratuita nei confronti di creature innocenti, incapaci di difendersi. Fortunatamente, i quattro ragazzi sono stati individuati dalle autorità e diverse associazioni animaliste li hanno denunciati per uccisione di animali costituendosi parte civile, come la Lega Nazionale di difesa del Cane (Lndc).
I quattro individui si sono giustificati sostenendo che il cane avrebbe ucciso due capre. Ma i carabinieri li hanno denunciati per il reato di uccisione di animali in concorso. Reato che secondo l’articolo 544 bis del Codice penale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni.
Piera Rosati, presidente di Lndc ha annunciato che la lega seguirà il caso da vicino, sottolineando che “questa infelice creatura, che abbiamo voluto chiamare Gegè per ricordarlo con un’identità , reclama che sia fatta giustizia e come lui tutte le altre vittime di uomini perversi e senza cuore”.
Mentre il Gruppo “Non solo Animali” ha lanciato una raccolta firme per chiedere giustizia e che i quattro ragazzi siano puniti in modo esemplare. Clicca qui per firmare la petizione.