SeaShepherd: le catture accidentali nel settore della pesca industriale

SeaShepherd: le catture accidentali nel settore della pesca industriale

PESCA
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L’organizzazione Sea Shepherd Global, impegnata nella difesa e tutela delle specie marina ha diffuso un video che documenta quanto raccolto nell’ambito dell’Operazione Albacore, una nuova campagna per contrastare la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata (INN), condotta a bordo della nave Bob Barker, nelle acque della Repubblica del Gabon in Africa centro-occidentale.

L’inchiesta mostra il dramma della pesca e delle “catture accidentali”, con squali catturati, trascinati e rigettati in mare, da imbarcazioni che praticano reti di circuizioni. Secondo i dati delle associazioni, il 20% delle catture globali di tonni dell’Atlantico si verifica nella Zona Economica Esclusiva del Gabon, ad opera di grandi industrie.

Il metodo di pesa prevede una rete disposta attorno ad un’intera area o ad un banco di pesce che poi viene cattura tramite un cavo di chiusura “a circuizione” e chiude la parte inferiore della rete, impedendo così al pesce di fuggire verso il basso.

Tuttavia, si tratta di una pratica che colpisce numerosi altri esemplari tutelati come squali, delfini, razze e tartarughe marine che rimangono intrappolate nelle reti.

Gli esemplari catturati “accidentalmente subiscono forti stress, quando tirati sul ponte vengo poi rigettati nell’oceano. Molti non sopravvivono e vengono scartati come rifiuti.

“Le catture accidentali sono una delle cause principali del sovrasfruttamento delle risorse ittiche a livello globale ed hanno un impatto devastante sugli oceani del mondo”, ha dichiarato il Capitano Peter Hammarstedt, leader della campagna Operazione Albacore.

“Plaudiamo al governo del Gabon per aver affrontato in maniera decisa questa problematica e siamo onorati di poterli assistere nei loro sforzi per migliorare il monitoraggio e il rispetto delle leggi nelle acque gabonesi”, ha poi aggiunto, il responsabile, ricordando che il governo si sta avvalendo della collaborazione di Sea Shepherd per monitorare il fenomeno e i danni provocati da questo tipo di pesca.

ECCO IL VIDEO DENUNCIA

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