Una storia triste che dimostra che anche gli animali provano dolore per la perdita dei loro simili. La vicenda, accaduta al Zhouzhi National Nature Reserve nella provincia cinese di Shaanxi. è stata oggetto di uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology.
Si tratta di una coppia di scimmie della specie naso camuso osservate all’interno della riserva: la femmina che viveva in un branco da tre anni, ha iniziato a stare male e il maschio alpha gli è sempre stato vicino. Allontanando le altre scimmie il maschio ha preso a consolare la compagna, tranquillizzandola. Dopo diversi minuti, entrambi si sono arrampicati su un albero ad una altezza di 25 metri. Purtroppo, riferiscono i ricercatori, dopo una mezz’ora, la femmina è precipitata dall’albero. A quel punto, il maschio è subito sceso per stare al fianco della compagna e anche le altre scimmie si sono avvicinate negli ultimi istanti di vita della scimmia, morta dopo un’ora. Dopo il decesso, le scimmie del branco si sono allontanate, tranne il maschio che è rimasto da solo vicino al corpo senza vita della compagna, per poi raggiungere il gruppo dopo diversi minuti. Tuttavia, spiegano i ricercatori, il maschio fino a tardo pomeriggio ha sempre guardato in direzione del corpo della compagna, sepolta durante la notte dallo staff di ricerca.
All’indomani, il maschio è tornato sul posto e ha cercato la sua compagna, trovando il punto in cui era stata messa sotto terra. La scimmia è rimasta diversi minuti sopra alla “tomba” della compagna, come se la volesse salutare per l’ultima volta.
“Si tratta di un caso particolarmente interessante per il modo naturale e dolce delle interazioni e l’attenzione particolare del maschio nei riguardi della compagna che stava morendo”, scrive James Anderson, professore della Kyoto University e co-autore dello studio, spiegando che specie longevi come i primati, sono portati a confrontarsi spesso con la morte, percependola come “permanente” e hanno così la capacità di provare empatia per i membri del loro gruppo.
“Il compagno ha mostrato compassione per la scimmia che stava morendo e anche dopo la sua morte, ha continuato a guardare indietro, come se fosse incapace di lasciare andare via quel legame”, afferma il professore.
Tuttavia, alcuni ricercatori più scettici, sottolineano che non si può sapere cosa provino questi esemplari nel caso di un decesso o di una malattia. C’è chi sostiene che si potrebbe trattare di un comportamento meno romantico, in cui il branco è disorientato perché deve riorganizzare la struttura e la funzione sociale dei suoi componenti.
Marc Bekoff, etologo alla University of Colorado ha spiegato che questo studio è una prova evidente di come gli animali reagiscono alla morte: “Ho visto delle gazze ladre stare vicino al corpo senza vita di un loro simile che andavano a cercare dei fili d’erba e dei pezzetti di legno che poi lasciavano vicino al corpo. Non sappiamo esattamente cosa accede nella testa o nel cuore di questi animali, se hanno un concetto di morte, ma di certo è difficile negare che non siano rituali funebri”.