Troppe volte durante la tragedia delle guerre ci dimentichiamo degli effetti collaterali che si ripercuotono sugli esseri viventi che popolano le nostre città , oltre alla popolazione più debole, come gli anziani, i bambini e le donne, anche i nostri animali domestici che sono sempre le prime vittime della violenza umana.
Dopo aver raccontato come la popolazione siriana si è organizzata per aiutare gli animali vittime della guerra, ecco che spunta un’interessante approfondimento dell’agenzia AFP, riservato al ruolo dei cani e dei gatti tra i soldati ucraini, intenti a difendere il loro territorio da quando è esplosa una guerra civile che vede frapporsi i filoeuropeisti e i filorussi.
Una guerra silenziosa che dura da anni, devastando un territorio e provocando oltre 9mila morti. In questo scenario, tra bombardamenti e scontri, molti animali domestici sono morti, hanno perso i loro padroni oppure sono stati abbandonati dalle migliaia di persone che hanno cercato di fuggire dalle zone più a rischio.
Tuttavia, secondo quanto documentato da Afp, in alcune aree dove sono subentrati i soldati ucraini, i cani e gatti vaganti, hanno trovato alcune persone che si prendono cura di loro.
Tra questi casi, viene segnalata la storia di due gatte tricolore che a Sartana, nell’est del paese, dopo i bombardamenti, sono state adottate dai militari che a loro volta, ammettono di ricevere molti benefici nella relazione con le gatte: “Abbiamo un rapporto mutuale: catturano i topi e noi gli diamo da mangiare. Ci riscaldano e anche noi le riscaldiamo”, ha commentato un militare di 28 anni.
I gatti, sottolinea Afp, uccidendo i topo e i ratti, hanno anche contribuito a contenere le epidemie.
“Anche i cani sono indispensabili. Quando c’è un pericolo danno l’allarme, perché vedono e sentono meglio di noi umani. Ci avvertono anche quando si sta per avvicinare il nemico”, ha confidato un altro soldato.
Insomma, un rapporto che è stato documentato anche recentemente da una mostra sul tema del contributo degli animali in guerra, in questo caso che raccontava il ruolo e il contributo strategico di molti animali, negli sviluppi di un conflitto.
Oltre a ciò, la presenza di questi adorabili animali domestici offre un conforto morale ai soldati, alcuni dei quali non hanno esitato a privarsi delle medicine per curare degli esemplari: “Sono come degli antidepressivi.Il nostro morale sale quando li vediamo.Tu li chiami e loro corrono verso di te e contribuiscono a tirarti su il morale”, ha dichiarato un altro soldato.