Soddisfazioni espresse dalle Associazioni ambientaliste dopo il voto dell’Europarlamento sulle direttive Habitat e Uccelli, in fase di revisione da parte della Commissione UE, la “Mid term review” sulla Strategia per la biodiversità al 2020, con la quale sono impostate le azioni, da portare avanti sia a livello europeo che a livello nazionale, utili a raggiungere gli obiettivi della Strategia.
Con un voto a stragrande maggioranza (592 a favore, 52 contrari e 45 astensioni), gli eurodeputati hanno confermato la linea UE, assicurando che le leggi “salva-natura” non vanno modificate, quanto invece sono da attuare”.
Con questo voto, gli eurodeputati hanno sottolineato che una possibile revisione delle direttive “metterebbe in pericolo l’attuazione della strategia per la biodiversità , con un lungo periodo di incertezza legale e il rischio di tutela e finanziamenti indeboliti, che sarebbe negativo per la natura, le persone e il business”.
Al contrario, con il voto, è stato chiesto alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa che punti su controlli efficaci, per individuare le violazioni delle direttive ambientali.
“Siamo felice che oggi il Parlamento europeo abbia deciso di ascoltare oltre mezzo milione di persone e i governi a sostegno delle leggi europee per la natura”, ha commentato Andreas Baumuller del WWf Ue, spiegando che “si tratta di un altro messaggio forte alla Commissione europea: è sbagliato e costoso cambiare qualcosa che funziona”.
Il parere dell’Europarlamento conclude il percorso promosso dalle associazioni con la campagna campagna internazionale #Allarmenatura con la quale veniva chiesta un’applicazione più efficace delle normative UE “Habitat e Uccelli”. Lo scorso ottobre era emerso da un’indagine che il 18% degli uccelli sia a rischio di estinzione in Ue, come anche il 7,5% dei pesci. Infine, a favore di questo programma, un rapporto il “The Economic Benefits of the Natura 2000 Network”, stimava che 200-300 miliardi di euro sono creati dalla rete Natura 2000 con benefici e servizi ecosistemici. Inoltre veniva evidenziato che la rete e il suo indotto influivano su 4,5 milioni di posti di lavoro.