Come impara il cane? Ecco la teoria sull’apprendimento condizionato e operante nel cane, elaborata dal comportamentista Skinner.
Andiamo alla scoperta del modo in cui Fido acquisisce e impara nuove informazioni. Si tratta di una parte fondamentale della sua educazione, che sfrutta le capacità e facoltà stesse dall’animale. In particolare, esaminiamo due tipi di apprendimento nel cane: quello condizionato e quello operante.
Apprendimento condizionato di Fido: cos’è
Un ricercatore russo, Ivan Pavlov ha codificato i diversi meccanismi del condizionamento classico, osservando il proprio cane.
Ecco quanto emerge in base a quanto ha classificato dei riflessi osservati:
- Al cane viene mostrato del cibo, il cane risponde con la salivazione;
- Al cane viene fatto sentire il suono di una campanella e gli viene dato del cibo. Si verifica salivazione del cane che associa il suono al cibo;
- Al cane viene fatto sentire il suono della campanella senza dare del cibo. Il cane saliva comunque in una risposta condizionata.
Secondo gli esperti comportamentisti, una volta che nel cane è stato stabilito il condizionamento, quest’ultimo diventa un comportamento che il cane avrà appreso.
Questa tecnica può essere applica in qualsiasi insegnamento che si vuole dare al cane: sia per fare i suoi bisogni all’esterno per l’ora della pappa e non è necessario premiarlo o punirlo, ma basta portarlo fuori quando ci si accorge che vuole fare i suoi bisogni.
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Apprendimento condizionato operante nel cane
A differenza del condizionamento classico, l’apprendimento condizionato operante è una tecnica di apprendimento che i proprietari di un cane devono conoscere.
Infatti, essa può essere molto utile qualora Fido sia affetto da alcuni disturbi del comportamento e può essere impiegata per curare alcune patologie.
Si tratta di una tecnica che deriva dalle teorie dello psicologo americano Burrhus Skinner che ha studiato le tecniche di apprendimento sui topi e i ratti che dovevano imparare a sollevare una leva per azionare un meccanismo che somministrava del cibo.
Skinner constatò che dopo diversi tentativi i topi avevano capito il funzionamento della leva, arrivando alla conclusione che se un’azione è ricompensata, l’animale la ripete.
Ecco lo schema dell’apprendimento condizionante:
Stimolo (desiderio del cibo)=comportamento = rinforzo (cibo)
Si tratta della tecnica del rinforzo positivo, che in parte sta anche alla base di numerosi comportamenti sbagliati dei nostri cani, come ad esempio il saltare sulle persone, seguire una macchina, scavare dei buchi nel giardino oppure attirare l’attenzione con dei giocattoli.
Si tratta di situazioni che involontariamente il proprietario ha provocato accarezzando il cane per calmarlo oppure punendolo.
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Essa, dunque, è frutto di un’azione errata da parte del proprietario che in quel modo sta al gioco del cane che chiede solo attenzioni e poco importa se sarà un rimprovero o una carezza.
La tecnica consiste a ricompensare il cane quando esegue bene un ordine e in modo che il suo desiderio sia appagato. In tal senso, le volte successive, il cane ripeterà la buon azione.
Con il condizionamento operante è possibile anche estinguere dei comportamenti sbagliati nei cani: ad esempio se il cane salta sulle persone, non si dovrà né accarezzarlo per calmarlo, né punirlo, in quando si da l’attenzione ricercata.
Piuttosto, con il condizionamento operante, è suggerito fare un passo indietro, mettendo le mani lungo il corpo senza parlare al cane. Sentendosi ignorato il cane non ripeterà più quell’azione.
Questa tecnica non si basa sulla dominazione ma quanto sulla collaborazione e nel dare degli stimoli al cane rendendogli le azioni da compiere più divertenti. Un sistema molto efficace per ottenere il massimo dal compagno a quattro zampe.
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