Un’altra storia commovente accaduta a Dallas negli Stati Uniti e rimbalzata sui social. Una donna di nome Julie Fennell ha pubblicato la fotografia di un cane, un pastore dei Pirenei che, a bordo di una strada, stava vegliando il compagno investito: “Era seduto come se stesse facendo la guardia, sembrava una statua. Non smetteva di guardare il suo amico”, ha spiegato la Fennell alla Nbc.
Secondo la testimonianza di alcune persone sono state individuate delle tracce di sangue sull’asfalto, per cui molto probabilmente, il pastore ha trascinato il corpo del suo amico a 4zampe, per toglierlo dalla strada.
Non appena pubblicata la fotografia su Facebook, alcuni volontari della Dallas Animal Advocates group sono corsi sul posto per aiutare il pastore ed evitare che venisse anche lui messo sotto una macchina.
“Quando sono arrivata mi ha abbaiato e poi si è avvicinata. Ma si è subito dimostrato gentile. È un cane molto dolce e leale”, ha dichiarato una volontaria, Jessy Faiferlick che ha approcciato il cane. Su Facebook è stata anche pubblicata la fotografia del pastore che da la zampa alla volontaria.
Posted by Julie Fennell on Domenica 8 novembre 2015
Secondo il racconto dei volontari, il pastore non voleva lasciare il suo amico e anche quando è salito in macchina, continuava a guardare attraverso il finestrino in direzione dell’altro cane.
“E’ un cane molto fedele. Mentre guidavo verso il rifugio, lui ha messo la sua zampona sulla mia spalla”, ha aggiunto la Fennell.
Il cane era privo di microchip e di collare e adesso è stato è stato affidato alla Dallas Animal Service e se entro tre giorni nessuno lo viene a reclamare sarà possibile adottarlo.
Una storia che ci ruba il cuore, simile a quella di Angelo, un meticcio, simil pastore tedesco, che ha vegliato per giorni un compagno randagio, anche lui investito da un auto. Angelo ha poi vinto il premio fedeltà 2015 e grazie al tam tam sulla rete ha trovato una padrona che lo ha adottato. Per lui, ad agosto, è stata creata una staffetta evento, con la quale i volontari lo hanno portato da Bari a Milano, dove ha trovato finalmente qualcuno che si prendesse cura di lui (clicca qui)