Di certo Federcaccia poteva risparmiarlo quel commento fuori luogo. Ma ormai la frittata è fatta e rimbomba come un eco: “Quell’episodio è comunque avvenuto nei confronti di un animale e non di un essere umano e questa differenza non può essere dimenticata mai”.
E’ la triste dichiarazione rilasciata dalla presidente regionale della Federcaccia, federazione dei cacciatori, riguardo ad Adamas, il bellissimo border collie che, domenica scorsa, durante una passeggiata con il suo padrone, è stato ucciso lungo un sentiero di campagna a San Daniele, nel Friuli, dallo sparo di un cacciatore.
L’uomo racconta che Adamas era una decina di metri avanti, quando all’improvviso ha sentito uno sparo e poi i gemiti del suo cane. A quel punto il proprietario si è messo a correre e ha incontrato il cacciatore, che stava puntando di nuovo il fucile contro il cane, ancora vivo, sdraiato a terra. Il padrone ha urlato al cacciatore di fermarsi, ma quest’ultimo ha sparato un secondo colpo, uccidendo Adamas.
“Non riesco a capacitarmi che sia potuta accedere una cosa del genere, ho visto che Adamas si muoveva ancora e non capisco proprio perché abbia sparato ancora. Forse avrei potuto salvarlo. Era una bestiola piena di vita: il Brad Pitt dei cani, dicevano i miei tre figli orgogliosi. Ma era anche dolcissimo e giocherellone. Sempre tranquillo, un pessimo cane da guardia, faceva sempre le feste a tutti. D’altra parte, ogni week-end lo porto, anzi lo portavo nei campi vicino a casa a fare una passeggiata, lui non vedeva l’ora e in qualche modo dopo pranzo mi chiamava per convincermi ad uscire subito”, racconto il proprietario avvilito.
Mentre uno dei figli sulla sua pagina Facebook ha pubblicato una fotografia con Adamas, commentando:”Il mio piccolino. Quando vedeva un estraneo gli portava il frisbee, glielo lasciava davanti e stendeva a terra pronto per rincorrerlo e prenderlo al volo. Non ha mai nemmeno abbaiato a un essere umano, scodinzolava così forte che avevo paura prendesse il volo… Ricordatelo insieme me, vi prego! (le foto potete condividerle tranquillamente, Adamas non era certo timido)”.
POSIZIONE DI FEDERCACCIA– “Se le ipotesi di reato dovessero tradursi in contestazioni giudiziarie, Federcaccia si costituirà parte civile contro il responsabile per la grave lesione dell’immagine dei cacciatori provocata con quel gesto”, ha commentato il presidente regionale dell’associazione Paolo Viezzi, sottolineando che si tratta di “un gesto che, per quanto deprecabile e ingiustificabile, se accaduto come si evince dalle prime ricostruzioni, è comunque avvenuto nei confronti di un animale e questa differenza non può essere dimenticata mai, poiché diversamente si perderebbe il senso della misura e dei valori”
“Un’ipotesi di reato a carico di una persona non può essere metro di valutazione dell’utilità della caccia e della correttezza dei cacciatori”, prosegue il presidente avvocato di Federcaccia, spiegando che “ogni giorno decine di animali vengo uccisi sulle strade ma nessuno si sogna di proporre l’abolizione della circolazione veicolare, neppure quelli che speculando sulla vicenda cercano di delegittimare o criminalizzare il mondo venatorio”. Per Viezzi “l’emotività incontrollata troppo spesso condiziona la politica che risponde con provvedimenti demagogici come il recente regolamento della Giunta regionale per il benessere degli animali per i quali detta condizioni assurde per la conservazione (un recinto d’un cane deve avere misure tre volte quelle riconosciute a un detenuto)”. Viezzi ha poi chiesto che “nella vicenda e nella rigorosa applicazione della legge (una delle tante assurde) colui che dovesse essere ritenuto responsabile d’aver lasciato incustodito l’animale, ovvero senza guinzaglio e museruola, venga sanzionato”.
LA REPLICA DEI PROPRIETARI – “Pregiatissimo avv. Viezzi, non penso che il cacciatore che ha ucciso Adamas abbia leso l’immagine di Federcaccia. Se la posizione dell’associazione è quella che ha espresso Lei, quel cacciatore dovrebbe ricevere da parte vostra una medaglia al valore. Complimenti per l’umanità che ha dimostrato, ma anche e soprattutto (lo dico da laureato in giurisprudenza) per l’assoluto sprezzo per ogni coerenza logica e argomentativa. Se ci fosse un processo per l’uccisione dell’onestà intellettuale, contro di lei, credo che il mondo dell’Avvocatura dovrebbe costituirsi parte civile. P.s. Spero apprezzi l’ironia dell’intestazione”, ha commentato Irvin Lepic, uno dei proprietari di Adamas, ha postato questa risposta sulla pagina Facebook del Messaggero Veneto.
PETIZIONE- Intanto è stata promossa una pagina facebook intitolata “In memoria di Adamas perché non deve succedere mai più” (clicca qui) e sostiene la petizione dell’Oipa per difenderci dalla caccia (clicca qui) nella quale viene chiesto una proposta di legge dove, vi sia anche l’introduzione del test per alcol e stupefacenti da effettuare ai cacciatori durante l’attività venatoria ma anche che “l’attività venatoria sia esclusa dai parchi cittadini e che ne vengano limitati gli spazi e gli orari sempre a tutela dei cittadini”.