Ha commosso migliaia di cittadini che l’hanno vista e sentita piangere e disperarsi in un filmato che la ritraeva sul pontile del porto di Lampedusa appena sbarcata, frastornata e presa dal panico e dalla paura, circondata da persone sconosciute che volevano portargli via la sua speranza: ovvero, il suo gattino di nome Timo, che la giovane profuga sudanese di nome Sama, di 24 anni, aveva custodito, portato con sé, nascondendolo in una borsa e provvedendo a lui per ben due mesi di viaggio, durante i quali, aggrappandosi a lui, è riuscita a superare numerosi pericoli e ostacoli.
Lo scorso giugno Sama con la sua famiglia e altri 200 migranti erano a bordo di un barcone alla deriva che è stato soccorso da un pattugliatore britannico che ha poi portato i migranti a Lampedusa. Al suo arrivo, il personale ha scoperto nella borsa della giovane ragazza, un gatto di poco meno di un anno. Il servizio medico sanitario ha subito bloccato lo sbarco dell’esemplare per dei controlli, sequestrando l’animale a Sama. Nel video diffuso a giugno si vede la reazione straziante della giovane ragazza, l’espressione del suo volto, impotente, dinanzi alle autorità che volevano portarle via, oltre alla dignità già persa, anche quella piccola creatura per la quale aveva sfidato i trafficanti di uomini e che al contempo gli aveva dato coraggio.
Una scena che come tante è diventata un simbolo. Sul posto intervenne anche il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini che contribuì a far salvare il gatto, garantendo il massimo supporto a Sama e facendo in modo che l’animale fosse affidato alle cure dell’associazione animalista ”Nova Dog” per il periodo di quarantena, al termine del quale, il piccolo Timo potrà essere ricongiunto alla sua padrona.
A distanza di due mesi dal piccolo dramma, Sama si è fatta viva chiedendo di riavere il suo gatto. La giovane era scomparsa nel fiume dei migranti che hanno continuato a sbarcare. Nessuna sapeva dove fosse finita e di lei restava solo un piccolo utensile con il quale probabilmente aveva dato da mangiare al suo gatto.
“Ero sicura che si sarebbe fatta viva, non potremo mai dimenticare le sue lacrime e la sua disperazione quanto le è stato strappato dalle mani. Il fatto che si sia fatta viva, significa prima di tutto che Sama c’è l’ha fatta a raggiungere i suoi parenti, che è salva, che sta bene. Finita la quarantena, a costo di prendere un aereo, Timo lo riportiamo noi”, ha garantito il Sindaco.