E’ polemica in Italia alla vigilia dell’inaugurazione della mostra dell’artista austriaco Hermann Nitsch, a Palermo, capofila del dell’Azionismo Viennese al quale appartenevano tra gli altri Gunter Brus, Otto Muehl e Rudolph Schwartzkogler. Nitsch è l’unico sopravissuto di questo movimento portando avanti il discorso delle performance intitolate “Orge-Misteri-Teatro” che implicavano lo smembramento di animali e l’utilizzo del sangue anche per dipingere portando avanti un tempo mistico religioso di questa sorta di “arte ritualista”.
Spettacoli nei quali avveniva o l’uccisione reale sulla scena, oppure il sangue animale recuperato dagli abbattimenti e utilizzato come colore pittorico.
Una spettacolarizzazione della violenza e del massacro che è ormai assodato nella pseudoarte contemporanea: dagli animali imbalsamati di Jan Fabre alla crudele perfomance dell’artista Guillermo Vargas, alias Habakkuk che nel 2007, in una galleria di Managua ha organizzato la performance “Sei quello che leggi”: un evento terribile che consisteva nell’esibire la morte per fame e sete di un povero cane randagio di nome Nativity, legato ad una catena, con, a qualche metro di distanza una ciotola di cibo e acqua che l’animale non poteva raggiungere. Il tutto per denunciare il fenomeno del randagismo. Una crudeltà al quale l’artista replicò che il cane sarebbe comunque morto di stenti per la strada.
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