Come accarezzare un gatto: ecco quali sono le zone più sensibili e gradite al micio per delle coccole davvero rilassanti e piacevoli.
I nostri felini domestici spesso e volentieri sembrano restii ad alcuni tipi di carezze! Ogni singolo gatto ha un carattere individuale e non tutti apprezzano le stesse carezze. Eppure ci sono alcuni modi comuni a tutti grazie ai quali avvicinare e toccare un gatto, evitando che per fastidio vi graffi. Ecco tutti i consigli su quando e come accarezzare un gatto.
Come accarezzare un gatto
Spesso il tuo amico a quattro zampe dà prova di non amare particolarmente le tue coccole? Probabilmente stai sbagliando qualcosa!
Ecco perché è importante sapere non solo come accarezzare un gatto, ma anche come approcciarsi nei suoi confronti e come interagire con lui chiedendogli il permesso di toccarlo.
Del resto, il micio non è un bambolotto a nostra disposizione. Occorre essere rispettosi nei suoi confronti e on disturbarlo quando non vuole essere toccato o disturbato.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su:
- come avvicinarci al quattro zampe;
- come accarezzare il gatto;
- come rendere il momento delle coccole piacevole e sicuro.
Avvicinarsi al gatto
Prima di avvicinarvi ad un micio, è importante lasciarsi annusare da lui.
Si tratta di un modo di metterlo a suo agio, importante da mettere in pratica soprattutto quando intendiamo accarezzare un gatto che non conosciamo bene e che, a sua volta, ha poca confidenza con noi.
Basterà allungate una mano in modo delicato e lento, per poi farsi sfiorare dal felino con il naso. Se il quattro zampe non mostra interesse, è meglio non accarezzarlo.
Se, al contrario, il gatto annusa la vostra mano, iniziando a miagolare e a sfregarsi contro di voi è e pronto a farsi accarezzare.
Per rendere il momento delle coccole ancora più piacevole e rilassante, potete creare per i vostri amici a quattro zampe un ambiente famigliare, casomai diffondendo il loro odore.
Come accarezzare un gatto
Prima di capire dove accarezzare un gatto, è importante sapere come approcciarsi al felino per non spaventarlo o irritarlo.
Quando il gatto è intenzionato a farsi accarezzare e chiede attenzione è bene che lo coccoliate almeno una volta, non lo ignorate.
Se il gatto vi salta addosso e si sdraia sulle vostre gambe, significa che può volere anche solo rilassarsi su di voi, in quanto sarete per lui una fonte di calore.
Se il gatto non si agita o non dà segnali di nervosismo con la coda, potrete accarezzarlo leggermente sulla colonna vertebrale.
In base alle esperienze quando i gatti sono sdraiati su un fianco amano essere accarezzati sul lato esterno, quello rivolto verso l’altro e se iniziano a fare le fusa o a miagolare, ciò significa che stanno apprezzando le vostre coccole.
I punti ideali in cui accarezzare questi pelosetti sono nei pressi delle ghiandole odorifere.
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Il micio fa le fusa durante le coccole
Il gatto fa le fusa quanto prova sensazioni di piacere ed è in un momento socievole in cui chiede attenzione.
Se poi le fusa sono accompagnate da movimenti delle anche e che il gatto inizia a strofinarsi contro di voi, vuol dire che chiede di essere accarezzato.
Ovviamente, più le fusa del micio sono rumorose e più è alto il livello di felicità, mentre un ronzio morbido denota una felicità contenuta.
In ogni modo a volte se le fusa superano un certo grado di rumore può stare anche a significare che il gatto potrebbe anche innervosirsi. Per cui è molto importante osservare il vostro felino.
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Ultimi consigli su come accarezzare un gatto
Nell’approcciarsi con il gatto è bene osservarlo e studiare i suoi movimenti.
Infatti, non solo è importante sapere come accarezzare il gatto, ma anche comprendere se il pelosetto ha ancora voglia di essere coccolato oppure ne ha abbastanza.
Il micio, in effetti, manda dei segnali espliciti quando non vuole più essere toccato. Se non apprezza le carezze, il gatto potrà anche provare a graffiarvi e a mordervi.
Tra i segnali più rappresentativi c’è senza dubbio il suo linguaggio del corpo. In questo caso, per esprimere il suo “dissenso”, il micio porta indietro le orecchie, la coda si contorce, l’animale inizia ad agitarsi e, infine, l’animale può arrivare anche a ringhiare o soffiare.
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