Il Santo Padre nella sua enciclica sul creato “Laudato si” ha affrontato tematiche attuali della società con le quali si sta danneggiando il creato, suggerendo alcuni consigli pratici per salvare l’ambiente da inquinamento e devastazione.
Tra i vari argomenti, Papa Francesco ha anche parlato della sperimentazioni sugli animali, ricordando che “è contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita”.
“Qualsiasi uso e sperimentazione esige un religioso rispetto dell’integrità della creazione”, ha poi aggiunto il Pontefice.
Inoltre, il Papa non ha però espresso un giudizio sullo sviluppo di organismi geneticamente modificati, vegetali o animali, per fini medici o in agricoltura. “Dal momento che possono essere molto diversi tra loro e richiedere distinte considerazioni”, ha sottolineato il Santo Padre, spiegando che “i rischi non vanno sempre attribuiti alla tecnica stessa, ma alla sua inadeguata o eccessiva applicazione”.
Nell’enciclica il Pontefice è partito dall’esperienza di San Francesco: “Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e l’austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio”.